
Seguendo i diversi itinerari proposti da «Guidare nel Mondo», viaggiando sulle strade più avventurose, vi potrà capitare di superare una curva e trovarvi improvvisamente difronte un fiume da attraversare. Piccolo o grande che sia può comunque nascondere alcune insidie e quindi il guado va affrontato con molta attenzione.
Partiamo dal presupposto che stiate usando un fuoristrada a 4 ruote motrici, altrimenti meglio cambiare strada. Con un’auto standard non potete affrontare un’acqua che superi i 20 cm di altezza. Se si arriva verso i 40-50 cm è indispensabile un fuoristrada, ma se si supera questo livello è necessario che sia anche abbastanza grande, con una buona altezza da terra.
Altri particolari accessori non sono necessari, salvo dobbiate affrontare guadi particolarmente profondi, che richiedono lo snorkel, la presa d’aria del motore posta in posizione più elevata. In realtà è proprio questo l’aspetto critico per il motore che finisce immerso nel fiume: l’acqua non deve entrare nelle camere di combustione.
Anche le parti elettriche vanno protette, ma partiamo dal presupposto che il sistema sia ben cablato e isolato.
Per maggiore sicurezza è bene tenere in auto una cinghia di traino che potrà risultare molto utile nel caso doveste rimanere bloccati nel mezzo del corso d’acqua e chiede l’aiuto di altre auto in transito. Se l’auto è dotata di un verricello tanto meglio, avrete la sicurezza di potervi togliere da qualsiasi situazione in modo indipendente.
Un itinerario per tutte le stagioni
Solitamente i corsi d’acqua che si attraversano sono torrenti e per loro natura hanno portate che variano notevolmente nelle differenti stagioni. Se ad esempio viaggiate in Sudamerica o in Islanda, la primavera e l’autunno sono le stagioni in cui i torrenti hanno livelli più elevati, a causa del disgelo o delle abbondanti piogge. In Asia o in Africa le stagioni dei monsoni sono altrettanto critiche per le enormi quantità di acqua che si riversano nei torrenti e sulle stesse strade.
Se dovete programmare un viaggio, per quanto amiate l’avventura, se il vostro itinerario prevede qualche guado, preferite le stagioni più secche e vi eviterete così situazioni stressanti o la seccatura di fare lunghe deviazioni.
La regola principale è sempre quella di verificare le condizioni della strada prima di affrontarla. Ovunque nel mondo esistono sistemi di informazione, più o meno evoluti, sulla percorribilità delle strade, anche le più remote.
Eccovi quindi di seguito alcuni suggerimenti per superare un guado in sicurezza, evitando così di rimanere bloccati nel mezzo con l’auto in panne.
Attraversare un guado in auto: studiare il percorso
Quando vi capiterà di trovarvi difronte un guado la prima cosa da fare è mantenere la calma. Non fatevi prendere dal panico, ma, soprattutto, non buttatevi dentro d’impeto, senza prima aver studiato per bene il percorso da fare. Fermate l’auto, scendete e andate ad ispezionare la zona.
Ovviamente si deve trovare la via più facile da percorrere, che non sempre (anzi, quasi mai) è la più breve: quella con il livello dell’acqua più basso e con il fondale senza particolari ostacoli.
La prima regola è quella di non seguire le orme di altre auto che vi hanno preceduto nell’ingresso e nell’uscita del guado. Non sapete che auto hanno usato e non sapete se hanno avuto difficoltà seguendo quel percorso.

Solitamente si tende a sopravvalutare la profondità del guado, ma questa resta la grande incognita da affrontare. Il riflesso del cielo sull’acqua rende difficile vedere il fondo e quindi non sempre si riesce a capire quale sia il reale livello dell’acqua. Un paio di occhiali con lenti polarizzate possono essere utili. Generalmente l’acqua è bassa ai lati e più profonda verso il centro del fiume, ma un indizio può esservi fornito dai movimenti della superficie dell’acqua. Se la superficie è liscia l’acqua è solitamente più profonda, mentre se vedete un flusso d’acqua increspato la profondità è minore.
Se proprio non riuscite a capire la profondità del guado, toglietevi le scarpe, rimboccatevi i pantaloni e andate a «tastare» il terreno. È capitato anche a me di doverlo fare e in acque molto, molto fredde.
Se non volete bagnarvi, non vi resta che aspettare il passaggio di qualche altra auto che vi farà capire le condizioni del fiume. Ammesso che passi.
Attraversare un guado in auto: la corrente del fiume
Oltre alla profondità va anche considerata la corrente dell’acqua che può essere molto forte. La situazione ideale è quella di viaggiare con la corrente alle spalle, così che l’acqua si accumuli verso il posteriore dell’auto e non sul cofano motore.
Se però il percorso scelto è perpendicolare a questa, il modo migliore di procedere è quello di iniziare ad entrare in acqua andando contro la corrente per poi uscirne in favore. Si affronta così la corrente all’inizio, con l’acqua che sale un po’ di più verso il cofano, per essere poi facilitati nella seconda parte del guado.
Prima di iniziare ad entrare in acqua assicuratevi che non ci siano altre auto nel fiume o ferme all’uscita del guado e vi impediscano di completare senza interruzioni il vostro attraversamento.
Verificate anche le condizioni della strada all’uscita del guado che possono essere impegnative e rallentare la parte finale della vostra traversata.
Attraversare un guado in auto : tre aspetti da considerare
Per quanto riguarda la vostra auto, gli aspetti fondamentali da considerare sono tre: l’aria di ingresso al motore, l’aria di uscita dal motore, ovvero i gas di scarico, e l’aderenza delle ruote al fondo del torrente.
Del primo ne abbiamo già parlato, l’acqua non deve mai arrivare alla presa d’aria del motore, se dovete affrontare guadi particolarmente profondi dovete montare sull’auto uno snorkel.

L’acqua non deve neppure risalire dal tubo di scappamento, ma questo fenomeno è prevenuto dagli stessi gas di scarico che impediscono al liquido di entrare. Per garantire che questo avvenga in modo sicuro è necessario che il motore funzioni con un regime piuttosto elevato in termini di giri al minuto. Da questo si deduce che è necessario affrontare il guado con una marcia molto bassa, solitamente la prima o la seconda.
Il terzo elemento è la trazione, dipendente dal tipo di fondo su cui scorre l’acqua del torrente. Può essere ghiaioso, sabbioso o roccioso, ma in ogni caso sarà sempre piuttosto scivoloso. Le 4 ruote motrici garantiscono di poter uscire anche dalle situazioni più complicate, ma seve comunque molta sensibilità nella guida per percepire quando la trazione non è completa. Se il fondo è fangoso ci si trova nella situazione peggiore, perché la trazione è difficile e il rischio di rimanere bloccati nel mezzo dell’attraversamento è molto alto.
Velocità bassa e costante
La velocità con cui si effettua il guado deve essere molto bassa, 5-10 km/h, dobbiamo tenere l’acqua lontana dal motore per quanto possibile. È indispensabile essere molto concentrati nella guida.
Inserite, se necessario, la trazione 4×4 e bloccate il differenziale. Come già detto usate la prima marcia e non cambiate, mai. Se avete un’auto con il cambio automatico mettetelo in modalità manuale.
Dovete trovare il giusto equilibrio, mantenendo una velocità costante, per non far salire l’acqua sul motore, ma percependo eventuali difficoltà di trazione che vanno corrette con piccole accelerazioni, per mantenere l’abbrivio all’auto.
Procedendo nell’acqua si formerà una specie di onda difronte e intorno a voi. Dovete cercare di viaggiare al suo interno, senza superarla e senza farvi superare.
Se l’auto dispone di sensori di parcheggio disattivateli, altrimenti una volta entrati in acqua il display si illuminerà come un albero di Natale e inizierà a suonare all’impazzata, segnalandovi ostacoli su tutti i lati.
Infine, alcune considerazioni «amministrative» nel caso viaggiaste con un’auto a noleggio. Prima di tutto assicuratevi che la compagnia consenta di percorrere le strade che avete intenzione di affrontare. Molto spesso non sono ammesse neppure le strade sterrate e questa può essere un’inadempienza contrattuale che fa decadere la copertura assicurativa.
Se prevedete di attraversare guadi verificate che l’assicurazione dell’auto copra anche gli eventuali danni causati da un attraversamento finito male, con l’auto in panne nel mezzo del fiume.
Per collaudare i consigli che vi ho fornito, potreste trarre ispirazione per i vostri prossimi viaggi avventurosi oltreoceano, dando uno sguardo ai libri che ho pubblicato e propongono dettagliati itinerari, da percorrere in auto, sulle strade dell’America Latina e dell’Alaska.
Franco Folino