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Un viaggio attraverso i Pirenei: un itinerario panoramico tra Francia e Spagna

Solo qualche mese fa vi ho proposto un percorso che attraversava i Paesi Baschi francesi, partendo dalla mondana Biarritz e terminando a Capo Ortegal, in Spagna. In questa occasione vi suggerisco un itinerario in una regione limitrofa, poco più orientale, che inizia nella città francese di Pau e attraversa i Pireni, concludendosi in Spagna, a Huesca.

Dopo aver costeggiato la parte meridionale del golfo di Biscaglia ci spostiamo quindi su un percorso decisamente montano, ma con paesaggi molto differenti rispetto a quelli cui siamo abituati viaggiando nelle nostre Alpi o nell’Appennino.

Queste due città sono collegate da un’arteria principale (N134/N-330) che attraversa i Pirenei percorrendo le sue valli più ampie con una strada larga e scorrevole. Io però vi porterò su un itinerario alternativo, parallelo al precedente, che utilizza una strada secondaria (D934/A-136), meno battuta, ma che attraversa delle zone paesaggisticamente molto belle. Nel complesso si percorrono circa 165 km.

Autonoleggi e hotel

Se volete arrivare da queste parti in aereo, l’aeroporto di Pau non fornisce molte opzioni di volo. In alternativa, gli scali più vicini, che offrono molti collegamenti con l’Italia, sono quelli di San Sebastian, Bilbao e Tolosa.

Se dovete noleggiare l’auto e volete avere sottomano una semplice e rapida guida che vi permette di affrontare il noleggio senza il timore di fare errori, ed evitando sgraditi imprevisti, leggete il nostro breve articolo «Le 12 regole per noleggiare un’auto senza sorprese».

Le zone che si attraversano seguendo questo itinerario sono spesso località di villeggiatura estiva e invernale, sono quindi molto ben attrezzate riguardo ad alberghi e ristoranti. Questo vi permetterà, qualora lo vogliate, di fare tappe anche prolungate lungo il percorso, per conoscere meglio questi territori. Per la scelta dei luoghi dove soggiornare potete fare qualche ricerca nel sito web di Holidu, un motore che vi propone Hotel e anche case vacanza.

Francia: la città di Pau

Il nostro punto di partenza è la splendida cittadina francese di Pau (in francese si pronuncia po), dominata da uno splendido castello medievale, luogo natale di Enrico IV di Francia (1553).

Attraversata dal fiume Ousse, la cittadina è la capitale del dipartimento del Béarn, una regione abitata in epoca preromana dagli Aquitani. Si trova a circa 120 km dal golfo di Biscaglia, ai piedi dei Pirenei, che nelle giornate limpide si possono osservare camminando sul Boulevard des Pyrénées, un lungo viale che delimita la parte meridionale del centro storico, regalando splendide viste sulla catena montuosa.

Già nel XIX secolo Pau era un rinomato luogo di villeggiatura per gli aristocratici del tempo. Qui potrete visitare interessanti palazzi storici, passeggiare nelle vie del centro storico o rilassarvi nelle mote aree verdi della città. Da non perdere il castello del XIV secolo, sede del Museo Nazionale, vera e propria fortezza medievale, palazzo rinascimentale e residenza reale.

Il Castello di Pau.

In città si trova poi il Museo delle Belle Arti che ospita capolavori antichi e contemporanei dal XV al XX secolo, tra cui un famoso dipinto di Degas. Un altro luogo interessante è la scuderia nazionale di Pau-Gelos, creata nel 1808 da Napoleone I a Gelos, appena a sud di Pau. Il complesso ospita varie specie di cavalli e una collezione di carrozze del XIX secolo.

Tra le vie di Pau: come in un Gran Premio

Gli appassionati di motori (e se leggete Guidare nel Mondo non può essere altrimenti) ameranno sapere che in questa città si tenne una della prime corse automobilistiche al mondo su circuito cittadino.

Qui si corse nel 1900 una prima competizione organizzata dall’Automobile-club du Béarn e successivamente le strade di Pau ospitarono nel 1930 il Gran Premio di Francia. Pensate che la prima edizione del Gran Premio di Monte Carlo, nel Principato di Monaco, si svolse nel 1929.

Dal 1933 si corse poi il Gran Premio di Pau che si svolge tutt’oggi. Dopo aver ospitato gare di Formula Due, Formula 3000, Touring, è ora prevalentemente una tappa del campionato di Formula 3.

Il Gran Premio di Pau esiste anche nella versione storica, come un raduno per le auto che hanno partecipato alle gare del passato.

Molte altre manifestazioni animano la città nel corso dell’anno, dai festival musicali alle gare ippiche e agli eventi culturali. Visitate il sito web della città per maggiori informazioni.

Vi consiglio un paio di ristoranti in città. Il primo è Le Jeu de Paume (1 Av. Edouard VII), ristorante del Parc Beaumont Hôtel & Spa, posto proprio ai margini di Parc Beaumont. Non è molto economico, ma l’ambiente è davvero bello, con una splendida vista sul parco, e i piatti sono una festa per gli occhi e per il palato.

Il secondo è Les Rosbifs (1 Bis Rue des Orphelines), più centrale, si trova nei pressi di place Clemenceau. L’ambiente è certamente meno formale, gli impiattamenti più casalinghi, ma la qualità del cibo è eccellente.

Un viaggio attraverso i Pirenei: storici bagni termali

Dopo aver visitato Pau è giunto il momento di salire in auto e iniziare il nostro viaggio attraverso i Pirenei.  Dovete uscire dalla città in direzione sud, seguendo le indicazioni per Gan. Vi troverete così a viaggiare sulla N134 che allontanandosi da Pau attraversa un territorio collinare con lunghi rettilinei.

La strada, inizialmente piuttosto trafficata, si addentra in una zona sempre più verdeggiante, punteggiata da piccole e grandi fattorie. Molte di queste offrono prodotti locali in piccoli negozi ai margini della strada, dove troverete prevalentemente vino e formaggi.

Appena superato il paese di Gan, all’ultima rotonda imboccate la strada che porta verso il centro e alla successiva seguite le indicazioni per Rébénacq/Arudy, imboccando così la D934. A circa 150 metri da quest’ultima rotonda potete fare una brevissima sosta per dare uno sguardo a Les Bains du Broca (Le Terme di Broca). Non immaginatevi un maestoso complesso termale. Si tratta solo di una piccola vasca d’acqua in pietra, posta a pochi metri dalla strada, ma con una lunga storia.

Questo «bagno» è infatti molto antico ed è stato mantenuto vitale dagli abitanti del luogo che nel corso degli anni hanno provveduto a conservarlo in buone condizioni.

All’interno della parte circolare in pietra è incisa la data del 1748 ed in effetti le acque di Gan erano già note all’inizio del XVIII secolo. Nella metà dello stesso secolo le Acque dei Pirenei diventarono ancor più famose e all’arrivo di molti bagnanti fece seguito la nascita dei «Bains du Broca».

Si pensava che le Acque di Gan fossero particolarmente adatte per le coliche renali e le febbri intermittenti, ma anche per gli stomaci lenti. Inesorabilmente però la fama di queste acque andò gradualmente diminuendo nel corso dell’Ottocento.

Un viaggio attraverso i Pirenei: piccoli paesini in una campagna rigogliosa

Proseguendo in direzione sud lungo la D934 attraverserete alcune zone residenziali, per poi entrare in piena campagna. Tutto questo territorio è molto ricco d’acqua, non solo di quella termale, e di conseguenza la vegetazione è molto rigogliosa, crescendo alta ai margini della strada.

Raggiunto il paesino di Rébénacq potrete osservare lungo la strada un altro piccolo ma suggestivo riferimento storico: il Lavoir de la Garenne (il Lavatoio della Garenne). È un piccolo e antico lavatoio coperto che sorge proprio in riva ad un minuto corso d’acqua.

Per vederlo dovete seguire la centrale R.te de Laruns e poi voltare nel Chem. de la Garenne. Potete approfittare di questa piccola deviazione anche per dare un’occhiata alla grande chiesa centrale del paese, dell’anno 1347, dedicata a San Giovanni Battista. Vista l’abbondanza d’acqua…

In realtà la dedica è dovuta al fatto che i suoi lavori iniziarono il giorno successivo a quello dedicato al santo. Come da tradizione medievale è circondata dal cimitero.

Ovviamente del vecchio edificio rimangono solo pochi elementi, tra cui il campanile, l’acquasantiera e la fonte battesimale.

Se volete regalarvi un breve momento di rilassamento alle terme, a 2,5 km da Rébénacq voltate a sinistra seguendo le indicazioni per i Bains De Secours. Dopo 2 km circa arriverete ad un piccolo centro benessere, Le Bains De Secours, appunto, dove troverete bagni d’acqua termale, un hammam e la possibilità di fare un massaggio.

Si dice che i Bains de Secours risalgano all’epoca gallo-romana, ma reperti inequivocabili non esistono. Tuttavia, pietre scolpite a forma di scodella, rinvenute vicino alle sorgenti, testimoniano che le acque erano già utilizzate 4.500 anni a.C., quando le grotte ai piedi dei Pirenei, nella valle dell’Ossau erano già popolate. Nei pressi del centro termale si trova anche un piccolo ristorante niente male.

La Valle d’Ossau

Un viaggio attraverso i Pirenei: Laruns

Proseguite sulla D934 fino ad attraversare i paesini di Sévignacq-Meyracq e successivamente di Louvie-Juzon. Superato quest’ultimo ci si trova ai piedi dei Pirenei e la strada inizia a puntare una stretta valle. Mantenetevi sempre sulla D934, seguendo le indicazioni per Laruns.

Ci troviamo nella valle dell’Ossau (più precisamente Gave d’Ossau) un fiume che nasce nel versante settentrionale dei Pirenei e dopo un percorso di circa 50 km si unisce al Gave d’Aspe.

La valle è abbastanza ampia e la strada senza salire troppo di quota ci porta quasi nel cuore dei Pirenei, fino ad arrivare al paese di Laruns.

Questo piccolo centro ha iniziato il suo sviluppo prima nel XVII secolo, grazie all’estrazione di marmo dalle cave della zona, e poi grazie a Napoleone III e sua moglie, l’imperatrice Eugenia, che fecero conoscere le sorgenti termali di acqua calda che sgorgano in questo territorio. Oggi rimane un centro turistico molto apprezzato dagli escursionisti in estate e dagli sciatori in inverno.

All’uscita del paese vedrete anche l’antica centrale idroelettrica, datata 1924, con le sue due ampie condotte che scendono ripide dalla montagna.

Si entra in Spagna

Mantenetevi ancora sulla D934 che si fa più stretta e inizia a salire di quota, attraversando anche una bella galleria scavata nella roccia e passando attraverso una gola strettissima.

Tra le case di un piccolo borgo vi apparirà sulla destra la sagoma imponente dello stabilimento termale des Eaux-Chaudes, delle acque calde. Perfettamente incastonato nel fondovalle, nei pressi del corso del Gave d’Ossau, offre cure per le vie respiratorie e per i disturbi reumatologici.

La strada inizia a farsi più ripida e dopo qualche chilometro si passa davanti ad un’altra grande centrale idroelettrica. Ancora qualche tornante e si arriva in vista del lago di Fabrèges. Delimitato da un’alta diga, questo bacino si estende per circa 54 km2 e si trova ad un’altitudine di circa 1.200 metri. La strada corre elevata rispetto alla sua superficie, ma la sua sagoma è decisamente spettacolare tra le vette più alte che la circondano, con i picchi spesso imbiancati dalla neve. Una neve che troverete sempre più vicina a seconda del periodo dell’anno in cui viaggerete.

A breve distanza si trova un parcheggio, nei pressi del piccolo torrente Gave de Brousset, da cui si raggiunge una ripida parete rocciosa, attrezzata e segnalata, per gli appassionati di arrampicata.

La strada continua a salire ripida, con poche curve, mentre la valle inizia ad essere più larga, avvicinandosi sempre di più alle cime dei monti, immersa in un magnifico paesaggio montano.

Al culmine della salita si raggiunge il Col du Pourtalet, posto a 1.794 metri di altitudine, uno straordinario punto panoramico che segna anche il confine tra Francia e Spagna. Si lascia la D934 e si entra in provincia di Huesca, sulla A-136.

Un viaggio attraverso i Pirenei: panorami mozzafiato

Appena passato il confine troverete alcuni parcheggi. Fate una sosta per camminare nella zona e scoprire gli splendidi punti panoramici che si trovano nei dintorni. Qui vedrete, attivi o meno, gli impianti sciistici del Formigal.

La strada inizia una lenta discesa in un ampio fondovalle e compiendo ampie curve inizia a seguire il corso del fiume Gállego. Lungo il percorso si trovano altri parcheggi da cui si ha accesso a numerosi sentieri che solcano le montagne circostanti.

Superata la località turistica di El Formigal si continua a viaggiare tra magnifici panorami montani, fino a costeggiare un altro bacino artificiale, creato con una diga sul fiume Gállego: l’Embalse de Lanuza.

Dall’altra parte dell’invaso, nei pressi del piccolo abitato di Lanuza, nei mesi estivi viene allestito un palco galleggiante che ospita artisti e gruppi musicali. Trovandosi direttamente sull’acqua, gli spettatori si possono godere non solo lo spettacolo artistico, ma anche quello naturale, con una spettacolare cornice paesaggistica che fa da contorno al palco.

Dopo una lunga galleria si arriva al piccolo abitato di Escarrilla e poco dopo potete fare una brevissima deviazione imboccando il bivio che porta a Panticosa, per fermarvi (dopo 2 km circa) su una terrazza sopraelevata affacciata sulla valle sottostante. Da qui vi godrete un panorama davvero splendido.

Per ammirare un altro punto panoramico tornate sulla A-136 e dopo circa 1,5 km imboccare la strada in salita sulla destra. Solo un altro chilometro e raggiungerete un altro punto di osservazione privilegiato sull’altro versante della valle.

La strada inizia a costeggiare un altro grande invaso, l’Embalse de Búbal, che a seconda della stagione e delle piogge vedrete più o meno colmo. Al suo margine inferiore potete fare un’atra brevissima deviazione, seguendo le indicazioni per Hoz de Jaca. Dopo circa 200 metri, prima di entrare in galleria, vedrete sulla sinistra un piccolo spazio per parcheggiare e ammirare una bella vista dell’invaso, in tutta la sua lunghezza, stretto tra le montagne che salgono ai suoi lati.

Un viaggio attraverso i Pirenei: antiche fortezze e luoghi di culto

Proseguendo sulla A-136 in direzione sud la valle si restringe moltissimo e la strada attraversa uno angusto passaggio tra le rocce. Guardando in alto sulla sinistra potrete vedere la sagoma del Forte di Santa Elena, posizionato in questo punto strategico che consente un perfetto controllo sul transito lungo la valle.

Costruito al tempo di Felipe II (1556-1598), e ampliato da Carlos III, fu parzialmente distrutto nel 1808, durante l’invasione napoleonica. Successivamente fu ricostruito tra il 1884 e il 1889 ed è attualmente in condizioni di abbandono.

Questo però è probabilmente l’edificio meno interessante della zona. A poco più di 100 metri dal forte si trova una bella chiesetta, la Ermita de Santa Elena, datata 1221.

La leggenda dice che nel IV secolo la Santa si rifugiò in una grotta da queste parti, per sfuggire agli infedeli, e qui iniziò miracolosamente a scaturire dell’acqua. La credenza popolare sostiene che se il suo flusso aumenta o diminuisce questo sia un presagio di prosperità o calamità.

La fonte, detta La Gloriosa, è presente anche oggi a lato della chiesa e poco più distante si trova anche una piccola cascata.

La navata della chiesa è divisa in tre campate con un’abside pentagonale. Sulla pala d’altare, in stile barocco, datata 1693, è rappresentata la Santa. Dal presbiterio una piccola porta conduce alla grotta della leggenda.

Sembra però che questo fosse un luogo sacro già in tempi molto più remoti, fin dalla preistoria, tanto che nelle vicinanze potrete anche ammirare un paio di dolmen. Il primo, il primer dolmen de Santa Elena, è costituito da due grandi lastre verticali su cui poggia la lastra che forma il tetto. Questi elementi compongono una camera dove venivano sepolti i defunti con i loro corredi funerari. Il monumento è particolarmente suggestivo perché ben conservato.

A una cinquantina di metri da questo si trova il secondo dolmen di Santa Elena, più piccolo e scarsamente riconoscibile, senza il tetto. A pochi metri di distanza vedrete anche una minuscola cappella dedicata a Santa Engracia.

Un viaggio attraverso i Pirenei: giù in discesa

Proseguendo il nostro viaggio attraverso i Pirenei, lungo il percorso principale, la strada continua la sua discesa, mentre la valle si fa sempre più aperta. Si passa così nei pressi del piccolo paesino di Biescas (da qui la strada diventa N-260a) e dopo circa 12 chilometri ci si congiunge con la N-330, nei pressi di Sabiñánigo.

A questo punto iniziate a seguire le indicazioni per Huesca, la nostra meta finale. Anche se sembra di essere già in pianura, in realtà ci si trova su un esteso altipiano roccioso. Da qui la strada scende, per andare ad infilarsi in un’altra ampia vallata, circondata da bassi rilievi montuosi.

Continuando a scendere si arriva presto all’inizio di una bella strada a 4 corsie (A-23) che con poche ampie curve e tratti particolarmente ripidi continua a regalare ampie vedute panoramiche. Dopo aver attraversato un paio di gallerie, sbocca nei pressi di un altro piccolo invaso dalle acque turchesi, l’Embalse de Arguis, e si infila in una stretta gola, circondata da alte pareti di roccia. Ancora una ventina di chilometri, ormai nel pieno della pianura, e si raggiunge la nostra destinazione finale: Huesca.

Un viaggio attraverso i Pirenei: Huesca

La città di Huesca è ricca di storia. Originariamente conosciuta con il nome di Bolskan, fu la residenza di Quinto Sertorio (c.123-72 a.C.) che istituì un senato di trecento membri e un’accademia, che poi divenne la prima università spagnola.

Piazza della Cattedrale, Huesca.

Il passaggio dei Visigoti lasciò poche tracce in città, mentre i mussulmani cambiarono il suo nome in Wasqa e lasciarono un segno profondo.  Costruirono imponenti mura perimetrali i cui resti sono ancora visibili in alcune parti del centro storico, dove potrete anche vedere edifici religiosi nel tipico stile barocco spagnolo, come la Basilica di San Lorenzo e le chiese di Santo Domingo e San Vicente.

Vi consiglio una passeggiata nel centro storico dove, oltre all’immancabile plaza de toros, potrete vedere i più importanti riferimenti storici e seguire le strette vie che si dipartono dalla centralissima piazza Luis López Allué, interamente delimitata da un porticato. Adiacente al suo lato orientale troverete la bella Abbazia di San Pietro il Vecchio.

Tipicamente spagnola è la Piazza della Cattedrale, dove oltre all’edificio religioso troverete anche il caratteristico palazzo del municipio e una piccola oasi verde con fontana.

Per concludere vi propongo tre ristoranti di Huesca per una pausa tra i tipici sapori aragonesi. Il primo è il piccolo La Goyosa (C. San Lorenzo, 4, Bajos), dove troverete piatti per tutti i gusti, dall’ostrica al filetto di manzo. Il cuoco è piuttosto famoso in zona, per aver partecipato all’edizione locale di MasterChef.

Il secondo è Tatau (C. Azara), centralissimo, in un elegante stile noire, posto proprio a lato di piazza Luis López Allué. Pensate che è stato il primo bar di tapas ad ottenere una stella Michelin in Spagna. Qui troverete quindi i tipici bocconcini spagnoli in versione nobilitata, ma con prezzi ancora tutto sommato approcciabili.

Per finire, Doña taberna (Av. Juan XXIII, 13), più periferico, e quindi con maggiori possibilità di parcheggiare l’auto. Lo trovate nei pressi del parco Miguel Servet e potrete gustare piatti di pesce e carne, ottimi dolci ed eccellenti vini locali.

Per maggiori ispirazioni su questa zona visitate il sito web della città di Huesca.

Per domande, consigli o informazioni su questo itinerario potete scrivere a: redazione@guidarenelmondo.com.

Per trarre ispirazioni per i vostri prossimi viaggi, potete dare uno sguardo ai libri che ho pubblicato e suggeriscono itinerari dettagliati, da percorrere in auto, sulle strade dell’America Latina e dell’Alaska.

Franco Folino

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