
Il Canada è un paese molto vasto e quindi per programmare un viaggio in auto lungo le sue strade è necessario fare precise scelte. Si può puntare sulla Columbia Britannica, esplorando la costa da Vancouver fino ai confini con l’Alaska, oppure esplorare le regioni centrali, seguendo le poche strade disponibili. In alternativa si può restare sulla costa atlantica, tra le grandi città ai confini con gli Stati Uniti, fino al New Brunswick e alla Nuova Scozia.
Per i più avventurosi (e con più tempo a disposizione) è possibile percorrere la Trans-Canada Highway, la strada nazionale più lunga del Canada. Si estende da est a ovest tra il Victoria, British Columbia e St. John’s, Terranova e Labrador, attraversando tutte e dieci le province canadesi e collegando le principali città del paese. Il tracciato include attraversamenti via mare, con traghetti per auto che collegano sia Terranova che l’isola di Vancouver alla terraferma (per maggiori informazioni visitate il sito web del Governo del Canada.
Ognuna di queste zone è molto bella da esplorare, ma voglio fare alcune semplici considerazioni che potranno aiutarvi a scegliere il percorso da preferire.
Innanzitutto, vi sconsiglio di passare troppo tempo nelle grandi città. La natura del Canada ha così tanto da offrire che perdere troppo tempo tra i grattacieli è un vero peccato, salvo non siate architetti interessati alle costruzioni avveniristiche o siate assetati di mondanità.
D’altra parte, vi sconsiglio di avventurarvi in lunghi percorsi nell’interno del paese, come quello proposto dalla Trans-Canada Highway. Qui la natura è certamente protagonista e lo spirito di avventura che avvolge le regioni più remote è certamente affascinante. Però muovendosi in quest’area è facile dover affrontare tappe lunghissime e faticose e in molti casi i paesaggi diventano davvero monotoni. Molto monotoni. Si attraversano foreste, laghi, poi ancora foreste, altri laghi, altre foreste, laghi, foreste, laghi. Immaginate di fare due o tremila chilometri con questo ritmo. Per quanto bello possa essere finirà per ossessionarvi.
Si tratta quindi di selezionare con cura l’itinerario che si vuole percorrere, evitando di avventurarsi in trasferimenti lunghissimi e monotoni, ma cercando di esplorare le zone più interessanti e varie, catturando gli aspetti caratteristici che fanno del Canada un paese di straordinaria bellezza.
La scelta dell’auto
In questa occasione voglio proporvi un itinerario che parte da Montréal, nel Québec, e dopo essersi diretto verso nord vi porterà ad esplorare il lago di St. Jean, per poi concludersi a Tadoussac, sulla foce del San Lorenzo.
Questo viaggio si estende su una lunghezza di circa 913 Km, escluse le deviazioni, e richiede almeno 3 giorni di tempo per essere percorso in tutta tranquillità.
I voli dall’Italia arrivano solitamente a Toronto o a Montréal e per queste destinazioni è possibile trovare anche voli senza scalo. Se arrivate a Toronto non vi sarà difficile raggiungere Montréal, che dista circa 540 km ed è collegata da una splendida autostrada.

In entrambi gli aeroporti sono disponibili le agenzie delle principali agenzie di autonoleggio, quindi la scelta è molto ampia.
Non è assolutamente necessario noleggiare un’auto a trazione integrale. Tutte le strade che si percorrono nell’itinerario che vi propongo sono asfaltate e non richiedono l’uso di fuoristrada. Al massimo si percorre qualche breve tratto di strada sterrata. Le quattro ruote motrici diventano quasi indispensabili se volete venire da queste parti in inverno, opzione ammirevole come dimostrazione di un buon spirito di avventura, ma piuttosto azzardata, visto che la stagione fredda da queste parti è davvero fredda. Le temperature a Montréal possono scendere abbondantemente sotto i -10 °C, ma più vi spostate verso nord più i -20 °C diventano la regola. Le nevicate sono frequenti e potete quindi immaginare le condizioni delle strade, nonostante l’ammirevole lavoro degli addetti alla manutenzione. Altro aspetto negativo dell’inverno sono le poche ore di luce della giornata, fatto che limita notevolmente il tempo a disposizione per esplorare il paese.
Se volete avere sottomano una semplice e rapida guida che vi permette di affrontare il noleggio di un’auto senza il timore di fare errori, leggete il breve articolo “Le 12 regole per noleggiare un’auto senza sorprese“.
Se non vi allontanate troppo dai percorsi principali non avrete problemi a trovare un buon alloggio per la notte. Se però puntate su zone meno frequentate, cercate una sistemazione per tempo e prenotate con buon anticipo. Per trovare le strutture disponibili potete fare qualche ricerca nel sito web di Holidu, un motore che vi propone Hotel e anche case vacanza.
Viaggio in Canada: si parte da Montréal
Il nostro punto di partenza è Montréal, una grande città che sorge su un’isola posta al centro del fiume San Lorenzo. Vi ho già detto delle sue temperature invernali molto rigide, ma l’estate può essere non meno impegnativa dal punto di vista climatico. Le temperature nella stagione calda possono infatti raggiungere anche i 30 °C, ma a rendere le giornate particolarmente afose è l’alto grado di umidità. In questo periodo dell’anno sono frequenti anche i temporali e, se siete «fortunati», vi potrà capitare di affrontare qualche tempesta tropicale che, se pur raramente, può spingersi fino a queste latitudini, anche se indebolita.

Montréal è caratterizzata da una ampia varietà culturale e linguistica, ma il francese è la lingua ufficiale.
Anche dal punto di vista architettonico la città è molto varia e i grattacieli del centro si alternano a zone residenziali con graziose villette e alle molte aree verdi. Non mancano esempi di architettura moderna, come il Montréal Biodome, sede del museo della scienza, dove i visitatori possono camminare attraverso le repliche di quattro ecosistemi tipici del continente americano. L’edificio era originariamente il velodromo che fu costruito per i Giochi Olimpici del 1976.
Il Biodome è una delle quattro strutture che compongono il complesso museale di scienze naturali del Canada, Space for Life, con il Montreal Insectarium, il Montreal Botanical Garden e il Rio Tinto Alcan Planetarium.
Non mancano gli edifici monumentali, come quello che ospita il municipio della città, così come gli angoli più caratteristici in tipico stile parigino, fino all’Oratoire Saint-Joseph du Mont-Royal, la costruzione più alta di Montréal, che in qualche modo ricorda la chiesa del Sacro Cuore della capitale francese. È una basilica cattolica, un santuario nazionale ed è la chiesa più grande del Canada. Fu fondata nel 1904 da Sant’Andrea Bessette, in onore del suo santo patrono, San Giuseppe, e il lungo lavoro di costruzione ha portato ad un edifico dai caratteri contrastanti, dove la scalinata monumentale porta ad una facciata rinascimentale, mentre negli interni si scorgono elementi Art Déco.
Infine, merita una passeggiata la parte vecchia di Montréal, affacciata alle rive del San Lorenzo. Qui le stradine si alternano a piazze suggestive, molto animate, con caffè e ristoranti. Non manca un altro riferimento a Parigi, con la Basilica di Notre-Dame, un’imponente chiesa in stile neogotico che si trova incastonata tra due alti grattacieli moderni. Merita una visita anche il vecchio porto sul fiume che ospita il Montreal Science Centre e la famosa torre dell’orologio, da cui si può godere una splendida vista panoramica sulla città.
Una sosta per il trekking
La città di Montréal è certamente un luogo accogliente ma, come ho detto nell’introduzione, meglio non dedicare troppo tempo alle città, giusto il tempo di recuperare il fuso orario, ma piuttosto puntare ad esplorare la vera natura del Canada. Saliamo quindi in auto e iniziamo a percorrere il nostro itinerario.
Dovete uscire da Montréal imboccando la Hwy 40 in direzione nord fino a Trois-Rivières (140 km circa). Qui dovete seguire le indicazioni per Shawinigan, sulla Hwy 55, puntando ancora in direzione nord.
La Hwy 55, così come la Hwy 40, è un’ampia autostrada, dove colpisce il vasto spazio tra le due carreggiate, che potrebbe facilmente ospitare altre 5-6 corsie di marcia. In Canada lo spazio certo non manca.
A circa 47 km dal bivio con la Hwy 40, appena superato l’abitato di Shawinigan, la strada si restringe e la carreggiata si fa unica. Subito dopo si supera il ponte sul fiume Saint-Maurice e si arriva ad una rotatoria dove dovete proseguire dritti, seguendo le indicazioni per Grandes-Piles/La Tuque, mantenendovi sulla 155.

Dopo circa 8 km si arriva a Grandes-Piles e da qui la strada inizia a costeggiare la riva sinistra del Saint-Maurice. In alcuni tratti si aprono splendide viste sul fiume e sulla sponda opposta.
A circa 5 km da Grandes-Piles vedrete sulla sinistra un piccolo parcheggio. E’ la base di partenza di un sentiero che si inerpica sul monte che sale a destra della strada: il sentiero nazionale Père Jacques-Buteux (tutti i dettagli a questo link). Se avete voglia di fare un po’ di trekking, il percorso vi porterà a salire un po’ di quota, regalandovi splendide viste sul fiume. L’intero tragitto è lungo 13 km e arriva a Lac Roberge, vicino alla Route 159 a Saint-Roch-de-Mékinac. Per coprire l’intera distanza sono necessarie circa 5-6 ore di cammino, quindi, salvo vogliate campeggiare lungo il tragitto (è disponibile un campeggio), potete percorrere solo la sua prima parte.
La strada prosegue costeggiando il fiume e attraversando piccoli centri abitati. Farete presto l’incontro più caratteristico sulle strade periferiche del Canada, quello con gli enormi camion che trasportano legname. Sfrecciano carichi di tronchi a velocità decisamente sostenuta, scuotendovi l’auto.
Le acque del Saint-Maurice sono piuttosto placide, ma in alcuni punti diventano «movimentate» e quindi vengono sfruttate per escursioni con gommoni o altri attrezzi di galleggiamento. Una delle compagnie che organizzano avventure da queste parti, sul fiume, è Rivière Concept, con base a Shawinigan.
Viaggio in Canada: La Tuque
Una volta arrivati a Carignan (a circa 93 km da Grandes-Piles) potete fare una breve deviazione per vistare il piccolo Lac-à-Beauce, un minuscolo specchio d’acqua immerso in una fitta foresta. Paradiso dei pescatori è anche utilizzato come base di atterraggio per gli idrovolanti, che forniscono un servizio di sorvolo sugli sterminati territori selvaggi della zona e un servizio di collegamento con le grandi città (Aviation la Tuque). Potete prendervi qualche minuto per passeggiare sulle rive del lago, tra i piccoli cottage che si distribuiscono sulle sue rive. Carignan dista dal lago meno di 3 km.
Ritornati sulla 155, circa 13 km ci separano dal centro abitato di La Tuque. Questo piccolo paese può rappresentare la base per fare tappa lungo il percorso. Si possono trovare diverse sistemazioni alberghiere. Tra queste vi segnalo l’Auberge de la petite chapelle, un B&B in stile antico posto all’estremità nord del paese; l’Hôtel Marineau Centre, tipico motel in stile USA; l’Hôtel Marineau La Tuque, della stessa proprietà del precedente, posto all’ingresso sud del paese.
La Tuque è un antico luogo di commercio di pellicce e deve il suo nome a una collina a forma di cappello di lana (tuque, in Quebec).
La Tuque oltre che essere affacciata sulla riva del Saint-Maurice e circondata da immense foreste, è anche attraversata da un piccolo torrente: la-Petite-Rivière-Bostonnais. Questo corso d’acqua anima il territorio con una delle cascate più alte del Quebec (35 m) che sono visibili attraverso un percorso inserito nel Parc des Chutes-de-la-Petite-Rivière-Bostonnais. Vedrete le indicazioni per il centro visitato e il parcheggio a circa 1,2 km dall’ingresso sud del paese.
All’interno del parco si trova anche un’alta torre di osservazione (20 m) che offre uno splendido panorama sul fiume Saint-Maurice, il Centro di Interpretazione del Commercio di Pellicce e il Centro di Interpretazione del Fiume Saint-Maurice (orari e tariffe del parco).
Luogo di nascita di Félix Leclerc, La Tuque deve il suo nome a una collina a forma di cappello di lana (tuque, in Quebec). Porta d’accesso a un vasto territorio di avventure, questo paese nasce per la presenza di una cascata, del fiume Saint-Maurice e delle immense foreste circostanti.
Per un aperitivo serale vi segnalo la Microbrasserie La Pécheresse, dove potrete degustare alcune delle birre prodotte in loco (355, Rue St Zéphirin). Per cena meglio spostarsi. I ristoranti disponibili sono diversi e per tutti i gusti, inclusi quelli italiani. Due le mie segnalazioni: il Restaurant Le Boké (556, Rue Commerciale) e il Biztro Le Mauricien (503, Rue Commerciale).
I ponti coperti del Canada
Il mattino successivo si trona in auto. Si punta ancora a nord, verso il lago Saint-Jean, imboccando ancora una volta la 155. Da qui la strada si allontana dal fiume Saint-Maurice, ma presto supera e poi si affianca ad un altro corso d’acqua, anche se di portata decisamente minore: il Rivière Bostonnais.
A circa 13 km da Le Tuque vedrete sulla vostra destra una piccola chiesetta, la Chapelle du Vieux Corbeau, qui girate a destra e imboccando la strada che si dirige verso di lei ed avrete presto una gradita sorpresa.
I ponti coperti più famosi si trovano negli Stati Uniti, in particolare negli stati del sud. Ma molti non sanno che anche in Canada ne esistono molti, in particolare nel New Brunswick e proprio qui, nel Québec, dove si contano più di 80 di questi ponti coperti.
A brevissima distanza dalla chiesa vedrete un bell’esempio di ponte coperto, del 1946, che supera il piccolo Bostonnais. È bello da vedere esteriormente, ma quando lo si attraversa la cosa diventa ancor più emozionante, passando sulle rumorose tavole che ne formano la base e potendo ammirare la sua articolata struttura graticolare in legno. Prima dell’imbocco del ponte si trova un parcheggio con tavoli da pic-nic e una discesa verso il corso d’acqua. Sono anche presenti cartelli informativi sulla zona.

Una volta superato il ponte, potete proseguire verso nord, girando a sinistra, mantenendovi sulla Rang sud-est. Dopo circa 6 km avrete la possibilità di riconnettervi con la 155, passando un altro bel ponte coperto: il Pont couvert Thiffault, anch’esso datato 1946.
La 155 continua dritta verso nord, facendosi largo tra le sterminate foreste della zona, salendo e scendendo dalle dolci colline di questa zona. Di tanto in tanto compare qualche lago, più o meno grande, dalle acque marroncine, dove vi potrà capitare di vedere qualche pescatore all’opera. Non tutti sono facilmente accessibili dalla strada, ma potrete trovare alcune brevi stradine che vi condurranno molto vicini alle sponde.
Uno dei bacini più grandi che si incontrano in questo tratto di strada è il Lac de la Carpe, inserito nella riserva faunistica dei Laurentides. Se passate da queste parti in inverno troverete la sua superficie ghiacciata e percorribile.
Viaggio in Canada: Roberval
A circa 95 km da La Tuque arriverete difronte al piazzale del ristorante La Bonne Franquette, dove l’insegna promette cucina canadese, ma non aspettatevi troppo, anche se vedrete parcheggiati molti camion. Può non essere il segno che si tratta di un gran buon ristorante, ma piuttosto l’unico ristorante nei dintorni.
Dall’altra parte della strada si trova l’imbocco di una strada (Chemin de la Baie des Perron) che porta fin sulle rive del Lac des Commissaires. Qui vedrete piccole abitazioni in legno proprio in prossimità della riva e alcune casette che sorgono dentro il lago: sono capanni di protezione per le barche.
A circa 16 km dal ristorante arriverete a Lac-Bouchette, un paesino dalla vocazione turistica affacciato su un vasto specchio d’acqua. Se girate a sinistra in Route de l’Ermitage arriverete a passare su un breve istmo di terra che divide in due parti il lago. Proprio su quest’istmo si trova una piccola spiaggetta sabbiosa dove si può riposare o entrare in acqua per una nuotata.

Proseguite sulla 155 per altri 23 km circa e arriverete alla fine della strada, in prossimità del lago Saint-Jean. Al semaforo girate a sinistra, imboccando la 169 in direzione nord. A circa 3 km dal bivio potete raggiungere le sponde di questo grande girando a destra sul Chemin du Parc-Municipal. Anche qui troverete una piccola spiaggia, ma le acque del lago, con la loro tinta marroncina, non sono certo molto invitanti. Una spiaggia un po’ più ampia è accessibile circa 1,3 km più avanti, imboccando Chemin Brassard.
Proseguendo sulla 169 arriverete ben presto a Roberval, una cittadina affacciata sulle rive del lago di Saint-Jean. Questa località ospita l’arrivo della mitica Traversée internationale du lac St-Jean, una gara di nuoto in acque libere di 32 km, con partenza da Péribonka, cittadina posta sulla sponda opposta del lago. L’evento si svolge l’ultimo sabato di luglio e la traversata richiede in media sette ore di tempo.
Se volete fermarvi a Roberval per una tappa, per riposarvi sulla spiaggia o facendo qualche escursione in barca sul lago, troverete una buona scelta di alberghi e di ristoranti.
Una cioccolateria tra i boschi
Lasciata Roberval, la 169 si dispone in un lungo rettilineo di circa 11 km che attraversa differenti appezzamenti agricoli. Alla fine, la strada aggira il vasto centro abitato di Saint-Felicien e poi attraversa uno dei più importanti immissari del lago Saint-Jean, dal nome impronunciabile di Ashuapmushuan. Questo nome è una parola Innu, una lingua parlata nel Labrador e nel Quebec, e significa «luogo dove si sta in agguato per gli alci».
Le acque di questo ampio fiume scendono placide verso il lago, ma se imboccate la strada prima del ponte, sulla sinistra, seguendo le indicazioni per Parc de la Chute-à-Michel, dopo circa 4 km arriverete in questa piccola riserva sulle sue rive, affacciata in un tatto molto movimentato del corso d’acqua, con rapide e cascatelle. Qui troverete un paio di percorsi da percorrere a piedi per costeggiare il fiume.
Superato il ponte, proseguite per circa 10 km, fino al piccolo abitato di Saint-Méthode. Qui girate a destra, verso Dolbeau/Mistassini, imboccando la 373. Una volta superato l’aeroporto di lac St-Jean la strada segue il fiume Mistassini, fino al vivace centro abitato di Dolbeau-Mistassini, diviso a metà proprio da questo corso d’acqua.
Qui potete percorrere i sentieri che si trovano nei pressi del ponte principale che unisce i due abitati, da dove si ammirano splendide viste sulle rapide che si creano in questo tratto del fiume.
Prima di lasciare l’abitato dovete fare una deviazione imperdibile, almeno per gli amanti del cioccolato. Circa 3 km dopo il ponte sul Mistassini girate a sinistra (fate attenzione, perché non ci sono indicazioni) in Rang St Louis. Proseguite per circa 6,5 km e girate a sinistra, seguendo le indicazioni della piccola insegna in legno che indica la Chocolaterie des Pères Trappistes. Da qui solo 750 metri vi separano da un tuffo tra differenti tipi di cioccolato dai mille sapori e dalle molte forme.
La storia di questa cioccolateria inizia nel 1939 quando un gruppo di cittadini di Dolbeau promosse l’avvio di una pasticceria che iniziò a produrre la «caramella del lago».
Nel 1941 l’azienda dovette chiudere a causa della guerra, ma fu acquistata da un cittadino che chiese aiuto ai Trappisti per proseguire l’attività. L’attrezzatura viene quindi spostata nei sotterranei della chiesa abbaziale e divenne la «Bonbons Saguenay».
Nel 1944 i Trappisti divennero gli unici proprietari dell’azienda e iniziarono a produrre dolci pasquali al cioccolato. Negli anni il cioccolato diventerà la produzione principale dell’azienda.
Torniamo sul nostro itinerario. A Dolbeau-Mistassini ci si riconnette con la 169 che va poi seguita fino a Péribonka, la cittadina posta allo sbocco dell’omonimo fiume sul lago di St-Jean. La strada prosegue verso sud attraversando paesini, corsi d’acqua, piccoli laghi secondari e una volta superato il fiume Saguenay, il corso d’acqua più importante del Quebec, emissario del St-Jean, entra nella cittadina di Alma.
Questo centro abitato rappresenta un’ottima opportunità per chiudere questa tappa. Qui si possono trovare differenti alberghi, tra cui segnaliamo l’Hotel Universel (1000 Bd des Cascades) e il Travelodge (450 Rue Sacré-Coeur O). Non sono molto distanti uno dall’altro e nei dintorni si possono trovare alcuni ristoranti interessanti. Se preferite avere una maggiore scelta di alberghi, potete percorrere ancora una sessantina di chilometri ed arrivare a Saguenay.
Viaggio in Canada: Saguenay
Partiti da Alma si deve riprendere la 169, ma solo per circa 10 km. Quindi all’incrocio con il semaforo si deve girare a sinistra, imboccando la 170 in direzione Saguenay.
La strada scorre nel mezzo di un’ampia pianura alluvionale, dove ampi spazi dedicati all’agricoltura vengono interrotti da sparute radure di alberi. Le carreggiate presto si raddoppiano e la 170 si trasforma nell’autostrada 70. Dopo qualche decina di chilometri si inizia ad entrare nell’area abitata di Jonquière, un ampio sobborgo di Saguenay. In questa località colpisce come i quartieri residenziali sorgano attorno ad una enorme miniera di bauxite. Questo minerale viene utilizzato per creare l’alluminio e che rappresenta una delle principali risorse economiche della regione.

Ancora pochi chilometri e arriverete allo svincolo principale di Saguenay, imboccandolo dovrete percorrere circa 6 km per arrivare nel centro della città, che sorge nei pressi della cattedrale di Saint-François-Xavier.
Se fate due passi da queste parti osservate la particolare architettura delle case che pur mantenendo una forma molto austera, da paese nordico, presentano lunghe balconate sulle facciate. Non è come essere nel quartiere francese di New Orleans, ma il richiamo a questo stile è evidente. Ci troviamo in una regione francofona e le radici con la nazione europea si vedono e si sentono.
Potete poi fare una passeggiata sul lungofiume, tra il parco del vecchio porto e il piccolo marina, per godere belle viste sul corso d’acqua.
Se uscite dalla città costeggiando il fiume, vi consiglio una breve deviazione nel quartiere residenziale che sorge ad est della città ed è attraversato da Rue de Normandie. Potrete vedere una serie di piccoli ma curatissimi villini, la maggioranza dalle linee classiche, ma alcuni dalle linee decisamente moderne. Tutte con l’immancabile prato difronte alla facciata principale e con la più riservata backyard, a volte dotata di piscina.
Oltre a Jonquière altri due sobborghi fanno parte dell’area residenziale di Saguenay: Chicoutimi, diviso in due parti dal fiume, e La Baie, che sorge una quindicina di chilometri più a sud, proprio dove il fiume ha creato un profondo e ampio golfo che si distacca dal corso principale.
La Baie ospita ad agosto il festival Grandes Veillées un evento musicale molto importante per questa regione. Nell’area portuale attraccano navi da crociera internazionali, anche di grande portata, e le navi cago che trasportano la bauxite della miniera.
In inverno il fiordo su cui sorge La Baie è completamente ghiacciato e si popola di una miriade di piccole casette in legno che offrono protezione ai pescatori. Per cercare di catturare qualche pesce devono trapanare il ghiaccio fino a forarlo e aspettare ore al gelo.
Anche Chicoutimi non è da meno in fatto di eventi e in primavera ospita un festival dedicato al cortometraggio e altri festival musicali dedicati al Jazz e al Blues, con la partecipazione di ospiti internazionali. Non mancano i festival più «materiali», come il festival dei vini e il festival delle birre del mondo.
Avventure sull’acqua
Per proseguire il nostro itinerario vi consiglio però di non andare oltre La Baie, ma di tornare nel centro di Saguenay e superare il ponte sull’omonimo fiume, raggiungendo la sua sponda sinistra. A questo punto seguite le indicazioni per la 172/Tadoussac/EST. La strada attraversa i quartieri residenziali di Chicoutimi Nord e inizia a costeggiare il fiume.
A circa 13 km dallo svincolo potete fare una prima tappa al rifugio faunistico Battures de Saint-Fulgence, dove una passerella in legno vi porterà ad esplorare una zona umida, popolata da 75 specie di piante che attirano diversi uccelli. Il sentiero attraversa la foresta e permette di vedere, oltre agli uccelli, anche anfibi e rettili. Vedrete anche alcune grandi voliere, adibite alla riabilitazione dei rapaci feriti e curati.

Circa 2,5 km più avanti vi aspetta un’altra fermata, per salire sul breve sentiero che porta al belvedere di Cap de Roche. Girate a sinistra in Rue du Quai e subito dopo ancora a sinistra in Rue du Saguenay. Proseguite per circa 550 metri e girate ancora a sinistra nel nascosto e piccolissimo Chemin du Cap de Roche. Dopo poche decine di metri troverete un piccolo parcheggio e l’inizio del sentiero, lungo circa 500 metri. Sulla cima del promontorio godrete di un punto di osservazione privilegiato da dove ammirare splendide viste panoramiche sul fiume.
Da qui la strada inizia ad allontanarsi dal fiume, ma a circa 4 km da Cap de Roche vi consiglio una deviazione che vi porterà ancora sul corso d’acqua e… anche dentro l’acqua. Imboccando il Chemin de la Pointe aux Pins arriverete infatti, dopo 3 km, al Parc Aventures Cap Jaseux. In questo villaggio troverete un albergo, nel caso vogliate passere qui la notte, ma soprattutto molte attività da praticare su terra e nell’acqua. Si trovano percorsi da trekking, una piccola via ferrata a strapiombo sul fiume, percorsi su corda tra i pini, da piattaforma a piattaforma, e si possono fare escursioni in kayak sul fiume.
Viaggio in Canada: St-Rose-du-Nord
Tornati sulla 172, percorretela per circa 12 km. A questo punto vedrete una diramazione a destra in una strada in terra contrassegnata dai cartelli dell’albergo Cap au Leste. Si tratta di un’altra zona di soggiorno con attività terrestri ed acquatiche dove potersi fermare per qualche giorno.
Proseguendo invece sulla 172, dopo circa 14 km arriverete al paesino di L’Abattis, dove dovrete girare a destra seguendo le indicazioni per St-Rose-du-Nord. Tre chilometri tra boschi e praterie e arriverete appunto a St-Rose-du-Nord, un gioiellino di paese posto sulle rive del Saguenay, incastonato in una splendida vallata, tra bassi rilievi montuosi. Il villaggio, che ospita circa 400 abitanti, era noto come «La Descente-des- Donne», perché si diceva che qui le donne scendevano dalle scogliere a picco sul fiume per attendere il ritorno degli uomini dalla pesca.
In paese si trova l’albergo Aventure Rose-des-Vents che, oltre a fornire alloggio in camere o piccoli bungalow tendati, organizza anche escursioni guidate sul fiume con il kayak.
Il parco nazionale Fjord-du-Saguenay
Ritorniamo ancora una volta sulla 172 e proseguiamo in direzione est, mentre la strada continua ad attraversare ampie foreste, zigzagando tra i piccoli laghi della zona. Per una semplice passeggiata attorno ad uno di questi fate una sosta a circa 6 km da L’Abattis, seguendo il sentiero del Lac de la Roche. Un piccolo catello verde indica l’area di parcheggio e una mappa vi illustra il percorso del sentiero. Si tratta di un breve percorso, in parte su passerelle, che compie il giro completo del piccolo lago, portandovi all’interno della foresta che lo circonda e sulle sue rive. Nel complesso si percorrono circa 1,5 km.
Dopo circa 50 km si arriva ad un’altra breve deviazione che porta sul Saguenay e dove è possibile seguire altri sentieri che portano all’interno delle foreste e regalano splendide viste sul corso d’acqua.
Anche in questo caso il cartello stradale che indica la deviazione non è molto vistoso, indica il Parc national du Fjord-du-Saguenay – Secteur Baie-Sainte-Marguerite. Girando a destra, dopo circa 3 km arriverete ad un parcheggio, nei pressi di un campeggio, proprio alla confluenza del fiume Sainte-Marguerite Nord Estsul Saguenay. Qui potrete seguire i percorsi predisposti lungo le rive del fiume, anche in questo caso in parte su passerelle in legno, e godervi i panorami che si aprono tra gli alberi e sulle piccole spiagge sabbiose che si sono create ai margini del fiordo.
Viaggio in Canada: Tadoussac
Tornati ancora una volta sulla 172 si devono percorrere circa 16 km per arrivare al Domaine de l’ours noir, un albergo che promette avvistamenti garantiti degli orsi bruni che popolano questa zona. Oltre all’alloggio, i proprietari organizzano da giugno ad ottobre tour guidati tra i boschi, alla ricerca di questo affascinante animale.
A 6 km dall’osservatorio arriverete alla fine della 172 e qui dovrete girare a destra, imboccando la 138 in direzione ovest, verso Saint-Siméon. Dopo altri 6 km arriverete alla fine del nostro itinerario, a Tadoussac, un paesino posto proprio allo sbocco del Saguenay sul grande S. Lorenzo.
La vista su questo piccolo abitato è dominata dall’imponente costruzione dell’Hôtel Tadoussac, con le sue pareti in legno bianco e l’ampio tetto rosso carminio, da cui spunta una torretta centrale. La prima costruzione di questo hotel risale al 1864, ma da allora si sono susseguite distruzioni e rifacimenti.

La cosa principale da fare in questo villaggio è salire in barca e andare a vedere le balene che popolano questo tratto del fiume.
Tra maggio e ottobre, nelle acque salate del S. Lorenzo si trovano fino a 13 specie di cetacei, tra cui le balenottere azzurre, gli animali più grandi del pianeta, e le imponenti megattere. Tutte nuotano fino alla foce del fiordo di Saguenay per nutrirsi con le sterminate colonie di gamberetti che popolano queste acque e di cui sono ghiotte.
Ci sono tre modi per avvistare questi cetacei: dalle rive del fiume, da una grande barca o dal gommone. Nel primo caso vi servirà un buon binocolo, altrimenti vedrete solo qualche puntino nero da cui salgono spruzzi d’acqua. Nel secondo caso gli avvistamenti sono decisamente più belli. Potrete ammirare le megattere da distanza ravvicinata e nelle fasi di attesa vi potrete riparare in locali caldi e accoglienti. Nel terzo caso deve dominare lo spirito di avventura perché, nonostante tute, giacche a vento e cappelli, vi congelerete su scomodi gommoni e verrete sballottati sulle onde, e di conseguenza bagnati, nel tentativo di avvicinarvi a pochi metri dai grandi cetacei. Solitamente il freddo, gli schizzi d’acqua e gli scossoni sono ampiamente compensati dall’emozione di arrivare così vicino alle megattere, proprio mentre riemergono dall’acqua, soffiando altissimi spruzzi dal loro dorso e poi tuffandosi di peso nel fiume. Resterete incantati dalle pinne della loro coda che si elevano maestose, mentre si immergono in verticale.
Per maggiori informazioni consultate il sito della AML Crociere che organizza differenti tipi di crociera sul fiume.

Oltre al whale-watching, nei dintorni di Tadoussac si possono svolgere altre differenti attività immersi nella natura: dalle gite in kayak alle passeggiate sui sentieri della zona. Un link utile per scoprire tutte le possibilità, e ottenere altre informazioni per scegliere un ristorante o un alloggio, possono essere trovate nel sito web di Tadoussac.
Altri itinerari nordici
Qui si conclude il nostro viaggio, ma ovviamente il Canada offre una infinita varietà di percorsi che coprono il suo vastissimo territorio. Presto sarò da voi con altri itinerari da percorrere in questa regione, per andare alla scoperta di luoghi incantevoli dove protagonista è sempre la natura. Nel frattempo, se vi piacciono i paesi nordici, vi consiglio di leggere anche il mio precedente articolo che propone differenti itinerari di viaggio in Alaska.
Franco Folino