
In questo itinerario nel cuore dell’Andalusia percorreremo strade immerse nella natura, tra paesaggi suggestivi, fino a raggiungere Acinipo, meta forse poco conosciuta, ma tra le più importanti città Romane di questa regione.
Partiremo da Ronda e dopo aver visitato il sito archeologico ci sposteremo poi verso Setenil de las Bodegas, uno splendido pueblo blanco andaluso costruito in un canyon scavato nella roccia.
Storia d’Andalusia
L’assolato sud della Spagna è stato per centinaia di anni terra di conquista per differenti popoli e tutti hanno lasciato profondi segni del loro passaggio. Tra questi vi sono stati Cartaginesi, Romani, Vandali e Visigoti. Questi ultimi lasciarono l’Andalusia agli inizi del 700 con l’arrivo del generale musulmano Tariq ibn Ziyad.
Gli arabi hanno probabilmente influenzato l’architettura e la cultura andalusa più di ogni altro popolo, non solo per il perdurare della loro presenza per oltre 500 anni, ma anche per le profonde differenze religiose e sociali che li distinguevano, rispetto alle genti che avevano governato questa regione in precedenza.
L’Andalusia fu il principale palcoscenico della guerra tra Roma e Cartagine, il cui esercito era guidato dal famoso generale Annibale. Come sappiamo, dopo un aspro conflitto i romani conquistarono queste terre e le ribattezzarono con il nome di Baetica.
Ai giorni nostri sono presenti numerosi riferimenti storici legati alla presenza dell’Impero Romano in Andalusia. Alcune antiche città sono state riportate alla luce e sono molto ben conservate, come Italica, nei pressi di Siviglia, o Baelo Claudia, sulla costa meridionale. Molti altri insediamenti minori sono distribuiti nel territorio e, anche se degli antichi edifici rimangono solo poche rovine, rappresentano comunque luoghi suggestivi che testimoniano quanto fosse diffusa la presenza dei Romani in Andalusia.
Acinipo: viaggio nel cuore dell’Andalusia
In questo breve itinerario voglio portarvi a vistare quanto resta di un’antica città nel cuore dell’Andalusia: Acinipo. Per scegliere la migliore offerta delle auto a noleggio, potete fare una ricerca sul sito Rentalcars.com.
Situata a nordovest di Ronda, una delle città più belle e caratteristiche dell’Andalusia, Acinipo non è tra le mete più note del turismo in questa regione. I resti visibili dell’antico insediamento romano sono pochi, ma è abbastanza ben conservato il suo anfiteatro che svetta sul culmine dell’ampio pendio su cui era costruita la città.

Il nostro viaggio inizia proprio da Ronda, città molto famosa per i suoi riferimenti architettonici, come l’antico ponte che congiunge le due parti dell’abitato, il Puente Nuevo, e la plaza de toros, costruita nel tardo 1700. È qui che si svolse la prima corrida spagnola.
Altre parti della città da visitare sono i bagni arabi, il palazzo del Re Moro e il palazzo dell’Inquisizione.
Le origini di Ronda sembrano risalire ai Celti, che la chiamarono Aronda. Successivamente i Romani si stabilirono proprio qui e nella vicina Acinipo.
La presenza umana nella zona di Acinipo sembra iniziò fin dal 3000 a.C. Nel IX secolo a.C. giunsero i Fenici che si erano stabiliti sulla costa di Malaga, dando inizio all’Età del Ferro. Il luogo fu poi abbandonato, per ripopolarsi nel V secolo a.C., convertendosi in una città murata. I Romani arrivarono qui nel 206 a.C.
Acinipo: la città dell’uva
Il nome della città appare per la prima volta come Acinippo nei testi di Tolomeo e Plinio il Vecchio. Questo nome sembra possa essere formato dai termini Acini, che significa gli abitanti dello sperone roccioso, e ippo, che in lingua tartessiana, una lingua pre-romana un tempo parlata nella Spagna meridionale, significava città. Quindi Acinipo significherebbe la città degli abitanti dello sperone roccioso.
In effetti, la città era costruita su un vasto pendio in salita, che da un lato termina a picco sulla valle sottostante.
D’altra parte, Acinipo aveva anche la prerogativa di coniare monete e sulla loro faccia era presente il disegno di un grappolo d’uva. Questo fa supporre che i romani interpretassero il termine acini in latino come uva. Quindi il significato del nome Acinipo potrebbe essere città dell’uva.
Acinipo era conosciuta fin dall’antichità come Ronda la Vieja in quanto considerata come antico insediamento di questa città. In realtà ai loro tempi Acinipo e Arunda coesistevano.
Il momento di maggior splendore di Acinipo è senza dubbio dalla fine del I secolo a.C. e si prolungò nel II secolo a.C. La città poi inizia la sua decadenza nel corso del III secolo. Nel IV secolo perde la sua importanza passando l’egemonia ad Arunda, ma sembra che la città fu abbandonata non prima del VII secolo.
Andalusia: Acinipo e Setenil de las Bodegas, inizia il viaggio
Se visitate l’Andalusia dovete certamente dedicare almeno un giorno alla visita di Acinipo e dei suoi dintorni. La breve escursione che vi propongo rappresenta un’ottima occasione per conoscere meglio l’interno di questa regione, le sue campagne collinari, i paesini imbiancati a calce e i molti riferimenti storici disseminati sul suo territorio.
Partiamo da Ronda imboccando la A-374 in direzione di Siviglia. Questa ampia strada scende sul versante settentrionale dall’ampia collina su cui sorge Ronda e si dirige verso il fondo della valle posta a nord. Dopo aver lasciato il centro abitato la strada si addentra in un fitto bosco di pini marittimi: la Dehesa del Mercadillo, un ampio parco dove è possibile fare tranquille passeggiate. Il suo nome, dehesa, significa pascolo e qui sembra che in tempi antichi si tenesse un mercato del bestiame.

Usciti dalla pineta un ampio tornante ci porta a fondovalle e a breve distanza si può intravvedere, sulla sinistra, la caserma dei Legionari. Si tratta di un corpo di militari di élite, fondato nei primi anni del ‘900 sul modello della legione straniera francese. Anche in questo caso un tempo erano ammessi soldati provenienti da altri paesi e le loro basi erano localizzate principalmente in Marocco. Ebbero un ruolo rilevante nelle prime fasi della guerra civile spagnola schierandosi con i franchisti. Oggi, come dicevo, è un corpo militare selezionato, in cui l’addestramento mira ad abolire la paura della morte. Il legionario deve essere pronto a ogni atto eroico, con coraggio, senza alcun timore di perdere la vita.
Andalusia: Acinipo e Setenil de las Bodegas, tra colline rotondeggianti e mandrie di tori
A circa un chilometro dalla caserma dovete imboccare la strada sulla destra, la MA-7402, seguendo le indicazioni per Acinipo/Ronda la vieja. Da qui la strada si inerpica lentamente sul versante settentrionale della valle, costeggiando terreni coltivati e pascoli.
Incontrerete piccole e grandi Finca, le tipiche fattorie andaluse, circondate da ampie coltivazioni e con qualche spazio dedicato alle mandrie di bovini. Potreste avere l’occasione di fare un incontro ravvicinato, ma non troppo, con qualche toro andaluso.

Lungo la strada gli alberi dominanti sono i sugheri, ma lasciano spesso ampio spazio a viste panoramiche sulle colline circostanti. Si possono così osservare paesaggi molto suggestivi, in particolare agli inizi dell’estate, quando il grano diventa giallo scuro e comincia ad ondeggiare seguendo le raffiche del vento.
Di tanto in tanto attraverserete anche vasti uliveti e costeggerete qualche bella vigna. Nei dintorni si possono trovare aziende che vendono vino e consentono di visitare le loro cantine. Sono delle bodegas come quelle che si trovano numerose a Jerez de la Frontera.
Dopo circa 11 km vedrete sulla sinistra il bivio che porta alla città di Acinipo. Ancora un solo chilometro e arriverete nel parcheggio del sito. Controllate bene gli orari di apertura. Solitamente i giorni di chiusura sono il lunedì e il martedì e l’ingresso è aperto dalle 9:00 alle 14:30.
L’ingresso agli scavi è gratuito, ma al vostro arrivo incontrerete il custode all’ingresso che vi spiegherà il percorso da seguire durante la visita.
Acinipo: la visita agli scavi
Acinipo ospita una delle città romane più importanti della provincia di Malaga e dell’Andalusia, costruita su un tavoliere calcareo che raggiunge i 999 metri di altitudine. L’abitato, grazie all’orografia del territorio, era ben difeso su tutti fianchi. Possedeva inoltre una cinta muraria che copriva tutto il suo perimetro e di cui si possono ancora osservare in superficie i resti. Si pensa che lungo le mura fossero intercalate alcune torri a pianta circolare.
In profondità scorreva una importante falda acquifera che sfociava in varie sorgenti e alimentava il primo luogo che visiteremo: le terme.

Poste sulla sinistra rispetto all’entrata presentano una parte dedicata ai bagni ed è visibile anche una piccola arena, uno spazio rettangolare circondato da colonne per la pratica di esercizi ginnici. È possibile osservare un caldarium, un tepidarium e altre stanze così come varie condutture d’acqua.
Una volta visitate le terme si deve puntare sull’anfiteatro che svetta sul culmine della collina su cui era costruita Acinipo. La salita non è lunga, ma nei giorni particolarmente caldi si può essere molto faticosa. Arrivate preparati con una buona scorta d’acqua e abbigliamento adeguato. Si cammina tra cumuli di pietre ammucchiate qua e là, costituiti dalle rovine delle antiche abitazioni oggi non più recuperabili.
Acinipo: l’anfiteatro
Una volta raggiunto il teatro potrete girarci attorno per vedere la sua struttura da differenti prospettive. Noterete subito come sia l’elemento meglio conservato del sito.
Mettendovi alle spalle delle gradinate vedrete il bel panorama che si può godere da qui. Lo sguardo può spaziare sulla valle sottostante e su tutte le montagne che la circondano.
Questa costruzione sfrutta proprio la pendenza del pendio su cui è costruita la città per avere una tribuna rialzata, a semicerchio, scavata direttamente sulla roccia del luogo. La scena del teatro è stata costruita con i blocchi di pietra ottenuti dalla costruzione della tribuna.

Il teatro, che ha un diametro di circa 62 metri, fu costruito probabilmente a metà del primo secolo a.C. ed è uno dei più antichi anfiteatri Romani della Spagna.
Il lungo proscenio è sormontato da un alto fronte scenico, costruito con blocchi di pietra, oggi nudi, ma che un tempo ospitavano elementi decorativi, sculture, colonne e iscrizioni, e che sono stati saccheggiati dopo l’abbandono del sito.
Vi consiglio di continuare la visita salendo ancora per qualche metro alle spalle della tribuna, fino a raggiungere il muretto a secco che si trova sul limite della collina, oltre il quale si apre un piccolo precipizio. Da qui potrete godere di una ampia e splendida vista sulla valle sottostante e sulle montagne circostanti. Guardando nelle varie direzioni potrete vedere il territorio di tre provincie andaluse: Cadice, verso sudovest, Malaga, verso sud, e Siviglia, verso nordovest.
Da teatro a torre di osservazione
Per concludere la visita dell’antica città romana si può iniziare a scendere dalla collina, mantenendosi sul lato sinistro. A circa metà strada rispetto all’ingresso troverete altre rovine: quelle della Domus, una grande dimora signorile di cui sono oggi visibili solo alcune parti.

Più in basso rispetto all’ingresso del sito si trovano alcuni basamenti circolari che sembrano risalire a IX-VIII secolo a.C. Sono le costruzioni più antiche di questa zona e ne testimoniano la vitalità fin da tempi molto antichi. Le loro caratteristiche sono quelle tipiche delle costruzioni di quel periodo nel sud della Spagna: pianta circolare, zoccolo in pietra, muri di mattoni e tetto a cono di frasche.
Al suo interno sono stati ritrovati cocci di anfore fenicie, contenenti resti di pesce sotto sale, a testimonianza del commercio che esisteva tra la costa e questa città dell’interno.
Dopo l’abbandono di Acinipo, con l’arrivo dei mussulmani, l’antico teatro divenne una torre di osservazione, come le molte altre costruite da loro in Andalusia.
Il viaggio prosegue: Setenil de las Bodegas
Il nostro itinerario non si conclude qui. Dopo aver visitato un luogo storico molto importante, passiamo ora a scoprire uno dei paesini più suggestivi dei dintorni: Setenil de las Bodegas.
Una volta tornati alla MA-7402 si deve girare a sinistra e proseguire su questa splendida strada che tra continui saliscendi attraversa vasti uliveti.
Dopo circa 5 km arriverete ad uno stop. Qui girate a destra, seguendo le indicazioni per Setenil. Ancora tre chilometri ed entrerete in paese.
Spero non vi siate affaticati troppo con la visita di Acinipo, perché anche qui c’è molto da camminare e non c’è un solo centimetro di paese pianeggiante. Rispetto ad Acinipo avrete il vantaggio di avere a disposizione molti bar e ristoranti per rinfrescarvi adeguatamente tra una salita e l’altra.

Setenil ha la particolarità di essere costruito ai lati di un piccolo fiume: Rio Trejo. Oggi è un piccolo rivolo, ma certamente in passato era un corso d’acqua imponente, tanto da scavare le pareti di roccia della montagna che attraversava. Così, con il tempo, si è formata una stretta gola dalle pareti levigate e dalle rocce sporgenti. Proprio all’interno di questo sinuoso canyon, ed oltre, è stata poi costruita la città, con le case che hanno utilizzato le pareti di roccia come muri di appoggio delle abitazioni.
Oltre a far risparmiare mattoni questo accorgimento assicura una protezione dal forte sole che picchia in questa regione, ma sicuramente anche dagli assalti dei nemici che erano comuni in tempi lontani. Sembra che il nome Setenil derivi proprio dal fatto che sono stati necessari sette assedi per sconfiggere i Mori che si erano insediati in questo luogo.
Setenil de las Bodegas
Vista la distribuzione del paese sui lati della montagna, in uno spazio limitato, purtroppo i parcheggi non sono molti. Quindi trovate il primo spazio disponibile e proseguite a piedi. Il paese è molto conosciuto, quindi è preferibile visitarlo nelle prime ore del mattino, o la sera, quando i visitatori provenienti dalla costa se ne sono andati.
La vostra prima meta non può che essere la Calle Cuevas del Sol che si trova nella parte più bassa del centro abitato. È il passeggio più “mondano” del paese, con molti bar e ristoranti incuneati nelle pareti della roccia. Una roccia che si estende come un ampio tetto, quasi a proteggere tutta la strada sottostante. Sporgendovi dal muretto che la delimita verso il fiume vedrete il piccolo corso d’acqua sottostante e altrettanti edifici costruiti sull’altro lato del canyon, sempre appoggiate alle pareti di roccia.
Dalla Cuevas del Sol un piccolo ponte vi porta nella parallela Calle Cuevas de la Sombra, parzialmente coperta da una grande roccia che sembra volersi ficcare tra le due file di case. Essendo una delle più visitate del paese, anche questa via è popolata di negozi e ristoranti.
Ahimè, come vi ho detto qui ci troviamo nella parte più bassa del paese e ora inizia la salita. Spero non vi troviate qui in piena estate, con la temperatura che può facilmente raggiungere e superare i 40 gradi.
Ampie vedute sul pueblo blanco
La nostra prossima meta è il Mirador del Carmen, una piccola terrazza che si affaccia sulla parte più elevata di Setenil, quella dove si trova il castello.
Per raggiungerlo potete prendere una stradina che sale dalla fermata degli autobus, oppure salire la ripida, ripidissima scalinata che si trova sul lato di Calle Cuevas del Sol. La fatica sarà comunque ripagata perché da questo mirador si apre una vista davvero splendida di quasi tutto Setenil.

Se volete godervi la vista di una delle belle vie del paese ricavate dalla roccia, senza essere sopraffatti dalla folla, potete passeggiare su Calle Cabrerizas, accessibile da C. Jaboneria, proprio sotto il Mirador del Carmen.
A questo punto ci si deve trasferire sulla parte alta del paese, dove si trova il castello, ma purtroppo il Mirador del Carmen si trova sul lato opposto del canyon. Quindi, anche se vi sembra di essere ad un passo dal castello, è inevitabile dover scendere fino a raggiungere nuovamente il fiume, attraversarlo e poi risalire.
A seconda di dove avete trovato posto per l’auto (e a seconda di come sono le vostre condizioni fisiche) dovrete decidere se la cosa migliore sia risalire in macchina per avvicinarvi al castello oppure proseguire a piedi. Una buona soluzione è trovare qualche posto auto nella parte più alta del paese e poi scendere verso il castello a piedi. Non ci si può perdere, perché Setenil è piccola ed è tutta ben visibile dalla strada.
Il castello e Plaza de Andalucía
Potete imboccare Calle de los Reyes Católicos e poi Calle Cadiz, fino ad arrivare in Plaza de Andalucía. Oltre a visitare questa bella piazzetta, da qui avrete facile accesso ad altri due edifici interessanti di Setenil: il castello e la chiesa di N. S. de la Encarnación.
Si accede al Castello di Setenil de las Bodegas attraverso la porta dell’Ufficio Turistico. La Torre fu edificata durante l’occupazione araba, probabilmente tra il XII e il XIII secolo. Come dicevo i re cattolici dovettero mettere in atto be sette assedi prima di strapparlo ai Mori, nel 1484.

La torre, a base quadrata, è l’unico elemento visibile dell’antica fortezza, insieme alla cisterna, posta ai suoi piedi, e ai pochi resti delle mura che delimitavano l’intero promontorio roccioso dove sorgeva, proteggendo la città medievale.
Originariamente erano presenti due torri difensive e il perimetro era fortificato con un muro di cinta e un unico ingresso. La Torre è visitabile ed è sempre aperta.
Accanto alla Torre si trova un altro mirador: El Lizón, da cui potete godervi un’altra bella vista sul paese e salutarlo prima di risalire in auto.
Per maggiori informazioni su Setenil potete visitare il sito web del comune.
Se ti interessano altri itinerari da percorrere in auto in Andalusia, leggi anche il nostro precedente articolo sui castelli moreschi di questa regione.
Franco Folino