EuropaViaggi

Sulle strade della Cornovaglia, parte 2: la costa occidentale

Ci eravamo lasciati al termine del precedente articolo dopo aver percorso in tutta la sua lunghezza la costa meridionale della Cornovaglia, fino a raggiungere il Marconi Center, nei pressi di Poldhu Cove, luogo che commemora l’esperimento fatto da Guglielmo Marconi nel 1901.

Riprendiamo da qui il nostro viaggio per scoprire le strade che solcano la parte più occidentale della Cornovaglia, passeggiando lungo le scogliere e visitando i suggestivi paesini della costa.

Per le informazioni pratiche che riguardano questo viaggio in auto in Cornovaglia, vi invito a leggere la prima parte dell’articolo.

Re Artù e i suoi cavalieri

Da Poldhu Cove inizia uno splendido tratto del sentiero costiero; quindi, vi invito a percorrerlo facendo base in uno degli hotel o dei cottage della zona. Camminando sul bordo delle scogliere godrete di paesaggi fantastici sul mare e attraverserete piccoli porticcioli di pescatori, tra reti e nasse.  Come ho già detto, non fatevi limitare dal clima. Anche se è nuvoloso, c’è un po’ di nebbiolina o soffia il vento, avventuratevi senza paura sul percorso, ovviamente ben equipaggiati, l’escursione vi riserverà momenti davvero unici.

Risalendo in auto si devono seguire le indicazioni per raggiungere Helston, una piccola città posta alla base della Penisola di Lizard.

In sé Helston non presenta aspetti di particolare interesse, ma è curioso il fatto pur trovandosi a circa 4 km dalla costa un tempo era una città portuale. Del suo vecchio estuario si trova oggi solo un piccolo bacino, The Loe, posto proprio tra il paese e il mare. Un tempo dal porto di Helston partivano carichi di stagno provenienti dall’area di Wendron.

Il lago è separato dal mare da una stretta striscia di sabbia, di circa 200 metri, sottoposta quotidianamente alla forza di vento, correnti e tempeste. Nel suo habitat trovano ospitalità migliaia di uccelli, piante rare e insetti.

Secondo alcuni The Loe è il lago in cui Sir Bedivere, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda, ha restituito la mitica spada di Re Artù, Excalibur, alla Dama del Lago, dopo la battaglia di Camlann.

Per maggiori informazioni su Helston potete visitare il sito web della città.

Mount San Michelle di Cornovaglia

Da Helston proseguite sulla A394, seguendo le indicazioni per Penzance. La strada corre parallela alla costa e in meno di 10 miglia vi porterà nel grazioso paesino di Marazion. Oltre che essere un bel borgo, con un caratteristico porticciolo, Marazion è famosa per affacciarsi sulla versione cornica del più famoso Mount San Michelle francese. Avrete forse già visitato questa splendida isoletta che sorge in prossimità della costa normanna. Famosa per essere periodicamente isolata dal crescere della marea. Bene, anche la Cornovaglia ha il suo “Mont”, che qui nella versione inglese diventa St Michael’s Mount: una piccola isoletta con un borgo e sul cui culmine sorge una grande abbazia.

Anche la costa della Cornovaglia subisce importanti variazioni del livello del mare dovute ai cicli delle maree. Così anche qui St Michael’s Mount periodicamente viene circondata dal mare. Quando la marea è bassa è possibile raggiungerla a piedi, percorrendo un piccolo camminamento in pietra, mentre nei periodi di alta marea ci si può arrivare con un traghetto.

Così come l’omonimo d’oltralpe, anche questo luogo è dedicato all’arcangelo Michele, che secondo la leggenda sarebbe apparso qui nel 495 e al quale un gruppo di benedettini, provenienti proprio da Mont Saint-Michel, vollero dedicare un’abbazia. Di questa costruzione originale rimangono oggi solo il refettorio e la chiesa, mentre attorno a questa si vede oggi l’antica fortezza del XVI secolo.

Ovviamente anche il porto di Marazion subisce le stesse maree del Monte, quindi vedrete le barche ormeggiate che passano dal galleggiamento al coricarsi sulla sabbia. La lunga spiaggia del paese è molto invitante in estate, quando il sole splende e la temperatura sale.

In traghetto verso le Isole di Scilly

Lasciato Marazion si prosegue sulla A394 e in poche miglia si raggiunge la città di Penzance. Anche qui troverete un bel porticciolo, anch’esso in balia delle maree, e potrete passeggiare tra le case in pietra del nucleo storico. La città è un’ottima tappa, con molti ristoranti e hotel disponibili (per selezionare il più adatto a voi potete fare qualche ricerca nel sito web di Holidu, un motore che vi propone Hotel e anche case vacanza).

Da Penzance parte un traghetto che in poco meno di tre ore raggiunge le Isole di Scilly, un piccolo arcipelago situato a 45 chilometri dalla punta estrema della Cornovaglia. Può essere un’interessante estensione del vostro viaggio, per esplorare delle isole ricche di storia, dove i tipici paesini di pescatori si alternano a spiagge bianche caraibiche, affacciate su un mare turchese. Il tutto in un clima decisamente mite, grazie alla Corrente del Golfo che abbraccia tutto l’arcipelago. Maggiori informazioni sulle Isole di Scilly le trovate nel sito web dedicato.

Nei pressi del porto di Penzance trovate anche una grande piscina pubblica, costruita nel 1935, dove è possibile fare il bagno in acqua di mare. Non solo, vista la latitudine, in una sezione della piscina l’acqua viene riscaldata a 30-35 gradi grazie ad un pozzo geotermico. Il sistema funziona estraendo acqua calda dal pozzo, profondo 410 m, prelevando calore e distribuendolo alla piscina tramite uno scambiatore. L’ingresso per un adulto nella piscina normale costa 6 sterline, in quella geotermica 11.75 sterline.

Sulle strade della Cornovaglia: un’escursione nella preistoria

Lasciate Penzance in direzione sud, sulla B3315, attraversando Newlyn e seguendo le indicazioni per Land’s End. La 3315 è una stretta strada di campagna che passa tra muretti a secco e una ricca vegetazione. A circa quattro miglia da Penzance fate attenzione al bivio, dove dovete proseguire sulla sinistra, in direzione Lamorna/Porthcurno. Proprio su questo bivio trovate anche la Lamorna Pottery, un’antica fabbrica di ceramiche situata in una vecchia fabbrica di latte, ancora in attività. Qui oggi si trova anche un Café e un Bed and Breakfast.

A poco più di un miglio dal bivio arriverete al The Merry Maidens Stone Circle, letteralmente “il cerchio di pietre delle fanciulle allegre”. Non so spiegarvi l’origine di un nome così curioso, ma lascio alla vostra immaginazione le possibili interpretazioni. Si tratta di un interessante sito archeologico che risale al tardo Neolitico e all’inizio dell’età del Bronzo (2500-1500 aC circa). È formato da un cerchio composto da 19 pietre, ricordando così altri monumenti di quel periodo, come Stonehenge. Le pietre non sono però così grandi come il cerchio più famoso, variando in altezza tra 0,9 e 4 metri, ma rimane comunque un luogo affascinante che merita una visita. Troverete un piccolo parcheggio per le auto e un sentiero tra i campi che porta al sito.

Sulle strade della Cornovaglia
The Merry Maidens Bronze Age stone circle. Richard-sr

L’escursione nella preistoria però non finisce qui. A poche centinaia di metri dal cerchio di pietre si trovano dei monumenti funerari e rituali risalenti al tardo Neolitico, all’inizio e alla media età del bronzo (intorno al 3000–1000 aC): la “Tregiffian Burial Chamber”. Esistono 93 monumenti di questo tipo in Inghilterra, 79 si trovano sulle isole Scilly e il resto nella penisola di Penwith, all’estremità occidentale della Cornovaglia.

Queste tombe comprendono un cumulo approssimativamente circolare di macerie ammucchiate e terra su una camera rettangolare, costruita con lastre di pietra disposte da bordo a bordo e coperta con ulteriori lastre. Non è certo che fossero esclusivamente luoghi di sepoltura. Alcuni potrebbero essere stati santuari in cui venivano eseguiti vari rituali e cerimonie religiose.

La Croce di Boskenna

Poco più avanti, lungo la strada, troverete alla vostra sinistra la Croce di Boskenna. Una stele in pietra con una croce latina rotonda sulla sommità. Sulla faccia opposta della croce c’è una figura di Cristo che indossa una tunica, con le braccia tese e i piedi rivolti verso l’esterno.

La croce fu trovata sepolta in una siepe vicina nel 1869 dove era stata collocata deliberatamente. Questa era una pratica comune al tempo della Riforma, poiché tali manufatti non si adattavano agli atteggiamenti religiosi dell’epoca. Quando fu scoperta inizialmente la croce fu rimontata su un triangolo d’erba appositamente creato al centro del bivio. Dopo essere stata investita da un camion nel 1941, si decise di spostare la croce nella posizione attuale a bordo strada. Non bastò. Nel 1992 fu nuovamente investita da un’auto in una giornata nebbiosa.

Mantenetevi sulla B3315, fino a quando si congiungerà alla B3283. Qui dovrete voltare a sinistra, in direzione Land’s End e dopo 4.5 miglia raggiungerete il parcheggio più occidentale della Gran Bretagna.

Sulle strade della Cornovaglia; tra fari e scogliere

Land’s End è uno di quei riferimenti geografici che si trovano in ogni paese. Il punto più a nord, il punto più a sud, e così via. Land’s End, dove finisce la terra, rappresenta il punto più occidentale della Gran Bretagna, posto proprio sulla punta della Cornovaglia.

Tutte queste località ‘estreme’ hanno già di per sé il fascino dell’unicità e rappresentano così delle destinazioni di riferimento. Alcune più di altre posseggono poi altri caratteri che le contraddistinguono, così come Land’s End. Qui si respira l’essenza della Cornovaglia, passeggiando tra vasti pascoli che raggiungono il bordo delle scogliere. Poche case affacciate su un mare impetuoso che si perde all’orizzonte. Quell’orizzonte che separa dal Nuovo Mondo, quello che molti britannici sono andati poi ad esplorare e conquistare.

Sulle strade della Cornovaglia

La difficoltà alla navigazione in questo tratto di mare è testimoniata dagli oltre 130 naufragi registrati intorno a Land’s End, oltre a molti altri non registrati. Ad ausilio dei marinai si ergono tre importanti fari che aiutano ad orientarsi nelle notti nebbiose: il faro di Longships a Land’s End, il faro di Wolf Rock e il faro di Lizard. Se la nebbia è molto intensa, e il fascio fatica a penetrarla, i corni da nebbia entrano in azione e forniscono un riferimento prezioso.

Il primo nome conosciuto di Land’s End risale al 997 ed era ‘Penwith Steort’, ma già allora il significato era sostanzialmente lo stesso. Infatti, in cornico Penwith significa ‘estremità estrema’ e Steort in inglese antico significa ‘coda’ o ‘fine’. Con il tempo diventò ‘Londeseynde’ e poi, nel 1500, ‘Penn an Wlas’, che in cornico significa ‘fine della terra’.

Attorno a Land’s End sono state create molte leggende. Si narra che la mitica ‘Terra perduta di Lyonesse’, una delle zone più ricche del regno di Re Artù, solitamente associata ad Avalon, si trovasse tra Land’s End e le isole Scilly. Poi, secondo la leggenda, una tempesta catastrofica la fece sprofondare in fondo al mare.

Per maggiori informazioni pratiche visitate il sito web di Land’s End.

Pronti a camminare?

Una volta lasciata l’auto al parcheggio si può comminare lungo il sentiero costiero che passa in questa zona. Nel sito potete trovare un ristorante e un centro visitatori che racconta la storia di Land’s End e del suo territorio. Qui si trova anche un Hotel che si affaccia direttamente sul mare.

Potete percorrere il sentiero costiero verso nord o verso sud. Io vi consiglio di puntare a nord. Camminando sulle scogliere incontrerete il relitto arrugginito di una nave incastrata tra gli scogli e un vecchio punto di osservazione della guardia costiera. Subito dopo arriverete a Sennen Cove, un piccolo paesino costiero che si affaccia su una lunga e invitante spiaggia sabbiosa. Se siete in buona forma e camminare non vi spaventa, potete continuare lungo il sentiero costiero, fino ad arrivare a Cape Cornwall, uno splendido punto panoramico che dista circa 9 km da Land’s End (sola andata). Poco prima di arrivarci avrete la possibilità di visitare anche il Ballowall Barrow, una caratteristica tomba dell’età del bronzo, di forma circolare e parzialmente incastonata nel terreno, posta in una posizione davvero spettacolare.

I più pigri possono raggiungere Cape Cornwall in auto, percorrendo le 7 miglia della strada costiera che lo separano da Land’s End. Lasciato il parcheggio fate attenzione al bivio posto a poco meno di tre miglia. Qui dovrete lasciare la A30 e imboccare la B3306 in direzione di St Just/Pendeen.

Per raggiungere la nostra prossima meta, St Ives, vi consiglio di percorre comunque questa strada. Ha il grosso inconveniente di essere stretta, in alcuni tratti molto stretta, ma corre vicino alla costa e oltre a regalarvi splendidi panorami vi consente in alcuni punti di lasciare l’auto e percorrendo pochi passi a piedi di affacciarvi sulle vicine scogliere. Il fatto che sia molto stretta implica basse velocità e un tempo di percorrenza piuttosto lungo, tenetene conto.

Sulle strade della Cornovaglia: il Pendeen Lighthouse

La B3306 sembra finire a St Just-in-Penwith, ma in realtà prosegue oltre il paese, voi continuate a seguire prima le indicazioni per St Just/Pendeen e poi per St Ives e non vi perderete.

Sulle strade della Cornovaglia

A St Just potete fare la deviazione per visitare Cape Cornwall, poi, ripresa la B3306, proseguite per circa 2,5 miglia fino a Pendeen. Qui potete fare un’altra deviazione verso la costa, fino a raggiungere uno splendido faro sulla cima di una scogliera: il Pendeen Lighthouse. Proprio nel centro del paese troverete le indicazioni per il faro, ma fate attenzione, perché non sono molto visibili. Una volta raggiunto il faro potrete passeggiare nei dintorni e raggiungere la piccola ma carina calletta di Portheras Cove, dalla sabbia chiara e dal mare turchese.

Tornati a Pendeen proseguite per altre quattro miglia circa e vi troverete difronte al pub Gurnard’s Head. Lasciata qui l’auto potete passeggiare fino a raggiungere la stretta striscia di terra che si inoltra nel mare Gurnard’s Head, appunto. Un bel punto panoramico che permette di ammirare la costa circostante da una prospettiva differente, come se si fosse in mare.

Tornati al pub proseguite per altre 6 miglia sulla B3306 e arriverete così a St Ives.

St Ives: tradizione e mondanità

St Ives è un bel paese costiero della Cornovaglia, molto animato e un po’ mondano. È un vero e proprio luogo di villeggiatura, grazie alle molte e vaste spiagge disponibili nei dintorni e alle ottime strutture alberghiere della zona.

Qui potrete passeggiare lungo il porto (lo vedete nell’immagine di copertina), tra le vecchie case di pietra, godendovi il va e viene delle maree. Oppure fare shopping sulla stretta Fore Street che solca tutto il centro storico, protetta dal vento del mare. Qui troverete anche una vasta scelta di pub.

Se capitate da queste parti in settembre potrete seguire le molte attività inserite nel calendario del St Ives September Festival, che include concerti, mostre, esibizioni teatrali e molto altro.

St. Ives sorge sulla punta occidentale dell’omonima baia. All’altra estremità potete visitare Godrevy Point, un altro splendido punto panoramico posto su un piccolo promontorio. Proprio difronte potrete poi ammirare il suggestivo faro di Godrevy che sfida le onde impetuose sorreggendosi su un piccolo isolotto roccioso nel mezzo del mare.

Godrevy Point rappresenta anche il punto conclusivo di questo itinerario di viaggio in Cornovaglia. Un viaggio che si concluderà con la terza e conclusiva tappa, di cui vi parlerò nel prossimo articolo, che ci porterà a visitare la costa settentrionale di questa splendida regione. Partiremo da Godrevy Point e, tra natura e storia, continueremo lungo la costa, visitando suggestivi paesi costieri, castelli sul mare e scogliere mozzafiato. Visiteremo Newquay, Tintagel e concluderemo il nostro viaggio al confine orientale della Cornovaglia, nella riserva naturale della Hartland Cornwall Heritage Coast.

Franco Folino

Tags

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close
Close