
Se amate osservare la natura, nelle sue espressioni più primitive, semplici, lasciandovi ancora una volta stupire dalla sua bellezza, il Cile rappresenta per voi una meta di viaggio ideale. Un territorio che si lascia scoprire poco per volta, con fatica, ma regalando allo sguardo paesaggi continuamente diversi: dai ghiacciai del sud, alle aride distese desertiche dell’estremo nord. L’itinerario di viaggio, da percorrere in auto che vogliamo proporvi esplora una regione di estremo fascino: il Salar di Atacama e i suoi dintorni. Vi porteremo ad attraversare uno dei laghi salati più grandi del mondo, per poi spostarci sulla cordigliera andina, andando ad esplorare le lagune che si aprono ai piedi di imponenti vulcani. Saliremo così dalle coste dell’Oceano Pacifico fino a superare i 4.000 metri di altitudine.
Il clima
Le temperature variano notevolmente nel corso dell’anno e variano inoltre in base ad altitudine e latitudine.
In particolare, va considerato che sulla precordigliera e sulla cordigliera, nel corso dell’inverno australe, quando si sale sopra i 2.500 metri di quota, le temperature della sera sono particolarmente fredde e vanno spesso sensibilmente sotto lo zero. Durante il giorno, con il riscaldamento del sole le temperature si rialzano e sono più gradevoli da tollerare, anche in quota.
Altre informazioni pratiche
Utili informazioni aggiornate, di carattere generale e sul clima, possono essere raccolte attraverso il sito ufficiale del servizio turistico cileno.
Per la scelta degli alberghi dove soggiornare, che fuori dai grandi centri abitati non sono molti, potete fare qualche ricerca nel sito web di Holidu, un motore che vi propone Hotel e anche case vacanza.
Per i voli dall’Italia, una delle migliori compagnie che servono il Cile è Iberia, con scalo a Madrid. Sul sito web della compagnia potrete trovare certamente ottime offerte.
La scelta dell’auto
Per quanto riguarda la macchina da noleggiare, preferite senz’altro una vettura a quattro ruote motrici, per affrontare le piste della cordigliera, ma anche per superare senza danni le micidiali deviazioni della Panamericana. Considerate inoltre che in altitudine la potenza del motore si riduce sensibilmente e quindi anche la cilindrata del mezzo deve essere adeguata, per superare le lunghe salite che portano in quota senza troppe sofferenze.
Se volete avere sottomano una semplice e rapida guida che vi permette di affrontare il noleggio di un’auto senza il timore di fare errori e avere poi sgraditi imprevisti, leggete il nostro breve articolo “Le 12 regole per noleggiare un’auto senza sorprese“.
Per l’itinerario che vi proponiamo non ci saranno problemi a fare rifornimento di carburante, ma se desiderate esplorare la cordigliera più estesamente è assolutamente indispensabile dotarsi di una, o meglio due, taniche per la benzina, per complessivi 20-40 litri. Questo per la carenza della rete di distributori presente al di fuori dei principali centri abitati. Le taniche vanno trasportate sul tetto o sul cassone della macchina, per non occupare posto nel bagagliaio, ma soprattutto per non rimanere intossicati dalle esalazioni del carburante.

Viaggio in auto in Cile: le dotazioni dell’auto
Quando ritirate la macchina ricordate di verificare con cura le condizioni degli pneumatici, anche di quello di scorta, e dell’attrezzatura per la sostituzione. Per una maggiore sicurezza sarebbe utile poter disporre di un secondo pneumatico di scorta, ma purtroppo è un servizio che non tutte le agenzie forniscono. Ricordate che potrete facilmente percorrere 100-200 chilometri di strada senza incontrare nessuno. Nel caso doveste riparare un pneumatico forato, troverete facilmente nelle cittadine principali, ma spesso anche nei piccoli paesi, qualche cartello con l’indicazione “Vulcanizacion”. Ovviamente il tipo di servizio può variare molto, ma il risultato finale dovrebbe consentirvi di proseguire in sicurezza.
In Cile è obbligatorio l’uso delle cinture di sicurezza e i bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 4 anni devono essere seduti su un apposito seggiolino.
Nel paese vi è una severa normativa che regola il consumo di alcol e la guida. Prevede sanzioni di tipo amministrativo, con ritiro della patente, se il tasso alcolemico arriva a 0.03 mg/l. Se però questo limite viene superato scatta l’immediata carcerazione preventiva per violazione del Codice Penale.
Viaggio in auto in Cile: le polizze assicurative
Quando vi saranno proposte le polizze assicurative per il vostro mezzo a noleggio, accettate quella che copre i danni del parabrezza. Nelle strade di quest’area del Cile, quasi sempre in terra, vi capiterà spesso di incrociare mezzi pesanti che sfrecciano come se fossero in autostrada. La nuvola di sassi che li segue può facilmente colpire il vostro parabrezza e il costo per la sostituzione è piuttosto elevato.
Se vi capita un incidente, dovete fare una denuncia nel più vicino posto di polizia. È una pratica indispensabile perché le polizze assicurative della macchina abbiano effetto. Dovete denunciare qualsiasi piccolo danno possa capitare, altrimenti la compagnia non rimborsa il costo della riparazione. Una volta descritto il fatto alla polizia, non meravigliatevi se al termine della vostra dichiarazione vi rilasceranno solo un piccolo scontrino, grande come un biglietto dell’autobus. È il documento ufficiale che conferma la vostra denuncia.
Prima della partenza, è’ importante stipulare una buona polizza assicurativa sanitaria che preveda la copertura delle spese mediche e l’eventuale rimpatrio.
Viaggio in auto in Cile: mappe e GPS
Sempre riguardo al viaggio in auto, sappiate che è molto difficile ottenere delle cartine stradali affidabili sui tracciati dei percorsi secondari. Lungo i percorsi sterrati della cordigliera le piste sono generalmente ben tracciate, ma spesso s’incrociano strade secondarie che fanno dubitare sul percorso da seguire. I cartelli stradali sono ovviamente molto, molto rari. Anche l’uso del GPS spesso non aiuta in questi casi, perché le mappe dei navigatori sono poco aggiornate per quanto riguarda la rete viaria di minor importanza.
Informazioni attendibili si possono trovare sul sito della Rete Viaria Nazionale del Governo cileno. Qui è possibile evidenziare non solo tutta la rete viaria del paese ma anche verificare il tipo di pavimentazione di ogni singola strada.
Il percorso
Vi proponiamo un itinerario, ovviamente da percorrere in auto, che attraversa il Salar di Atacama, toccando le principali lagune di questa spianata. Da qui si sale poi verso la cordigliera andina, viaggiando tra i 3.500 e i 4.500 metri di altitudine, fiancheggiando vulcani ancora attivi, lagune abitate da fenicotteri, laghi salati e geyser fumanti.
Viaggio in auto in Cile: da Antofagasta a Calama (217 km)
Il nostro viaggio inizia ad Antofagasta, sulla costa, vasto abitato che si raggiunge in aereo da Santiago del Cile, qui si trovano gli uffici di differenti agenzie di noleggio. Nel sito dell’aeroporto sono disponibili i link con le società che qui hanno sede. Tranne che il piccolo centro storico, dove risalta la Torre Reloj, la città non offre molte attrazioni. Anche la costa è poco invitante, tranne qualche piccolissima spiaggia è in gran parte ricoperta di scogli e anche il mare non è per nulla accogliente, dal colore quasi sempre grigio e con onde molto alte.
Tutta questa tappa scorre su strade asfaltate.
Da Antofagasta, si imbocca la mitica Panamericana, la strada che congiunge la punta del Sudamerica fino all’estremo nord dell’Alaska, a Prudhoe Bay, in un percorso lungo quasi 26.000 chilometri. Si interrompe solo in un breve tratto di 87 chilometri, tra Colombia e Panama. Dopo circa 100 chilometri si arriva a un bivio. Qui si deve proseguire a destra imboccando la ruta 25 in direzione Calama. Dopo circa 112 km si raggiungono le porte della città, ma bisogna evitare il centro, proseguendo a destra sulla circonvallazione. Va percorsa per 4 km circa e poi si deve imboccare la ruta 23, a destra, seguendo le indicazioni per San Pedro de Atacama.
Da qui vanno percorsi altri 96 km circa per arrivare alla nostra prima destinazione: San Pedro de Atacama.
Il tratto di strada che separa Calama da San Pedro attraversa una regione di grande bellezza. Si intravedono quasi da subito sullo sfondo le cime della cordigliera, mentre viaggia in un paesaggio desertico, sempre mutevole nelle sue tonalità. Il percorso sembra pianeggiante, ma in effetti ci si trova in una lenta ma continua salita che conduce a più di 3.300 metri di altezza.
Nel corso di questo tratto di strada si incontrano piccoli abitati completamente abbandonati e diroccati. Sono le residenze dei minatori che lavoravano in questa zona. Quando i giacimenti si sono esauriti, o sono diventati poco convenienti, le miniere sono state chiuse e i minatori se ne sono andati, cercando fortuna altrove.
In tutto il nord del Cile si incontrano spesso questi villaggi fantasma, a volte anche molto grandi. Sono le vestigia di un triste periodo nella storia del paese, in cui affaristi stranieri gestivano e sfruttavano le risorse del paese, lasciando agli abitanti sole le briciole.
A circa 60 km da Calama la strada sbocca su una cresta rocciosa che fa da belvedere verso il Salar de Atacama, il più grande lago salato del Cile, con una superficie di circa 3.000 chilometri quadri e con una lunghezza di circa 100 chilometri.
Da qui la strada inizia a scendere gradualmente, scorrendo in un panorama desertico, e dopo circa 40 chilometri si arriva a San Pedro, a circa 2.400 metri di altitudine.
San Pedro de Atacama e la sua cornice di vulcani
Questo piccolo paese ai piedi della cordigliera andina rappresenta un ottimo punto di partenza (in realtà l’unico) per visitare questa zona. Utili informazioni si possono trovare sul sito dell’ufficio turistico locale (https://sanpedroatacama.com/).
Verso est il deserto è limitato da una spettacolare cornice di vulcani che marcano il decorso della cordigliera. Oltre ad essere una base ideale per esplorare quest’area, San Pedro è anche un luogo perfetto per acclimatarsi progressivamente all’altitudine, soggiornando per qualche giorno a questa quota prima di affrontare le escursioni verso le alte cime della cordigliera.
Quasi tutto il Salar, che si sviluppa a sud del paese,è secco, con una superficie a volte ruvida e increspata dai cristalli di sale che si sollevano appuntiti. Altre volte liscia e sabbiosa. In alcuni punti si aprono delle splendide lagune, che ospitano i bellissimi Flamencos: i fenicotteri rosa. Siamo in uno dei posti più aridi del mondo. Qui la pioggia si vede solo uno o due giorni l’anno, ma nonostante questo la vita è presente, in molte forme, più o meno evidenti.
Viaggio in auto in Cile: attraversando il Salar
Questa piatta distesa di sale è solcata da numerose piste, solitamente ben consolidate e facilmente percorribili. Per evitare di attraversare luoghi vietati e per non trovarsi bloccati su percorsi interrotti è consigliabile seguire le vie principali, in sterrato, ma in ottime condizioni e ben indicate nelle mappe, che s’inoltrano nella bianca distesa verso le più importanti lagune che si aprono al suo interno.
Per entrare nella distesa la via più semplice da percorre è quella che da San Pedro prosegue sulla ruta 23 in direzione sud, dopo circa 16,7 km si incontra un bivio dove bisogna girare a destra, seguendo il cartello “Laguna Cejar”. Qui inizia lo sterrato. Per raggiungere la laguna vanno percorsi altri 11,5 km circa.
Le lagune del Salar
La Laguna Cejar (si pronuncia sehar) è circondata da gialli cespugli che fanno ancor più risaltare il suo colore azzurro.
A pochi passi si apre la Laguna Piedra che si staglia nel bianco della superficie del Salar. Si caratterizza per una zona poco profonda di color ocra, che circonda un’area dove l’acqua assume un colore blu scuro, dando l’impressione che in quel punto si apra una voragine profondissima.

Riprendendo l’auto sull’unica pista da qui punta in direzione sud, dopo circa 11 km si raggiunge una formazione davvero spettacolare ed insolita. Simmetricamente disposti ai lati della strada appaiono due piccole lagune, perfettamente rotonde, una a destra ed una a sinistra: los ojos del Salar, gli occhi del Salar. Sono in pratica due larghe pozze del diametro di circa 30-40 metri, una leggermente più grande dell’altra. La superficie dell’acqua si trova un paio di metri più in basso rispetto al livello del terreno, mentre le pareti che la circondano scendono a picco.
Continuando all’interno del lago salato si viaggia immersi in un paesaggio desertico. Sulla sinistra risalta sempre preponderante la sagoma del volcan Licancabur. Con i suoi 5.900 metri di altezza è il riferimento sempre presente nei nostri spostamenti. Proseguendo lungo la pista, dopo poco più di 3 km si arriva alla Laguna Tebenquiche. Qui lo specchio d’acqua è decisamente più grande rispetto alle lagune precedenti. La prospettiva con le montagne che circondano il Salar a est e ad ovest è ancora più aperta, trasmettendo una sensazione di spazio sconfinato. I flamencos sono un po’ più numerosi ma lontani dalla riva e si fa fatica a distinguerli.
Alla ricerca dei fenicotteri rosa
Non è possibile percorrere tutte le strade di questa immensa distesa di sale, alcune sono chiuse per proteggere zone di ripopolazione dei fenicotteri.
Altre due lagune che a volte sono visitabili, ma che spesso sono chiuse per favorire il ripopolamento dei fenicotteri, son la Laguna Puilar e la Laguna Chaxa. Per raggiungerle è necessario viaggiare più a sud sulla ruta 23, fino a superare il paesino di Toconao (40 km da San Pedro).
Appena dopo 3 km dal paese si deve prendere un bivio sulla destra, immettendosi sulla B-355. Dopo circa 12 km, viaggiando sempre in direzione sud, va preso il bivio sulla destra che fa imboccare la B-373. Altri 10 km e si raggiunge la Laguna Puilar.
Da qui per raggiungere la Laguna Chaxa non ci sono piste in buone condizioni, anche se dista in linea d’aria solo 4 km, si deve tornare sulla B-355 e proseguire verso sud. Una volta nei pressi del Campamento Andino bisogna voltare a destra e quindi imboccare la prima pista sulla destra, che torna a puntare a nord. I chilometri da percorrere, dal bivio B-355 B-373 sono circa 70. Prima di dirigersi verso queste lagune è importante verificare che siano visitabili e che le piste siano aperte, presso la oficina de informacion turistica che si trova in paese.
Viaggio in auto in Cile: la valle della Luna
All’estremità opposta del Salar, quella più vicina a San Pedro, si trova invece una zona particolarmente scenografica: la valle della luna. In questo margine periferico della pianura si alzano formazioni rocciose con stratificazioni di differenti colori, inframmezzate con formazioni saline, che datano oltre un milione di anni. Non mancano vere e proprie dune di sabbia, la più grande chiamata appunto la “grande duna”.

Per entrare nella valle si paga un biglietto di ingresso e si possono così percorrere i 12 km di strada sterrata che scorrono all’interno di questa suggestiva gola.
Viaggio in auto in Cile: sempre più in alto, verso i vulcani della cordigliera
Dalla pianura, si fa per dire, facciamo la nostra prima puntata in quota, verso alcune delle più suggestive lagune che punteggiano la cordigliera.
Da San Pedro, proseguendo in direzione sud sulla ruta 23, diretta in Argentina, la strada costeggia il Salar fino al paese di Socaire. Da questo piccolo borgo si lascia l’asfalto e il percorso inizia a salire rapidamente con larghi tornanti verso l’altipiano. Questa strada offre anche l’opportunità di vedere dall’alto lo splendido paesaggio del Salar, con tutti i rilievi montuosi che gli fanno da cornice. Negli ultimi chilometri del percorso la strada sale ancor più ripidamente e porta a circa 4.200 metri di altezza. Sul culmine del versante che si percorre si apre allora un pianoro che ospita la Laguna Miscanti e la Laguna Miñiques.
Pagato l’ingresso a quest’area, inclusa nella “Reserva Nacional Los Flamencos”, si scende attraverso una ripida e stretta stradina in terra verso la riva della prima delle due lagune, la più grande, la Miscanti. Quello che colpisce a questa quota, oltre al senso di vertigine, la difficoltà a respirare e la fatica che si percepisce facendo anche pochi passi, è la limpidezza dell’aria, merito non solo dell’altitudine, ma certamente anche del costante e forte vento che sferza questa valle. I colori che dominano la scena sono l’azzurro del cielo, il blu del lago ed il giallo paglia dei cespugli che ricoprono tutta la superficie della pianura, a piccoli ciuffi. Come contorno le due cime principali che dominano il lato destro e sinistro dell’altipiano, con le loro cime innevate, omonime delle lagune sottostanti: il Cerro Miscanti e il Cerro Miñiques. Quest’ultimo, sempre di origine vulcanica, così come la vetta vicina, è il più alto, con i suoi 5.910 metri di altezza.

Un breve istmo di circa un chilometro separa la più piccola Laguna Miñiques. Anch’essa di un blu profondo che toglie il respiro. Con la riva sbiancata dal sale e dal ghiaccio.
Viaggio in auto in Cile: verso il confine con l’Argentina
Nei dintorni di San Pedro esistono altri laghi salati d’altura di particolare bellezza, situati in un angolo dove il Cile confina con Argentina e Bolivia. Una specie di angolo dei tre stati.
La strada che partendo da San Pedro conduce in quest’area è la ruta 27. Un’arteria asfaltata particolarmente trafficata da camion che trasportano merci tra questi due paesi. Nel suo tratto iniziale, di circa 35 chilometri, la strada è un lungo ripido rettilineo che punta dritto verso la cordigliera. La sua pendenza è talmente marcata che i veicoli commerciali hanno difficoltà a percorrerla, in entrambi i sensi di marca. In salita non è raro incontrare anche qualche veicolo particolarmente vecchio e malandato che a pieni giri del motore, nella marcia più bassa, procede a passo d’uomo, con una bella scia di fumo nero.
In discesa le cose non sono diverse. Qui i veicoli mettono a dura prova i freni. Quasi tutti i camion hanno sul retro una targa che orgogliosamente annuncia la dotazione di un “frenos de aire”. Si tratta di un particolare sistema frenante di sicurezza, che in caso di avaria si attiva. Quindi, in caso di un qualsiasi malfunzionamento, come la rottura di un tubo del circuito, il sistema fermerà automaticamente il veicolo, o almeno dovrebbe farlo. Il problema è che queste targhe sono appiccicate su veicoli talmente vetusti e malandati che è davvero difficile esserne rassicurati.
Tuttavia, non sono solo i camion a soffrire in salita. Anche le auto arrancano, e non sono poche le occasioni in cui si deve inserire il rapporto più corto.
Viaggio in auto in Cile: passando tra vulcani attivi
La strada si avvicina alle pendici del più imponente vulcano della zona il Licancabur. Un perfetto cono di vulcano alto 5.920 metri. Sul suo fianco destro, ancor più vicino alla strada si erge un altro vulcano, il Juriques. Il suo cono è troncato nella parte superiore e raggiunge così “solo” 5.740 metri di altezza, ma ha un cratere così vasto che nella sua parte più ampia misura un chilometro e mezzo di diametro. Ai piedi di questi due vulcani, nel versante boliviano, si trova la splendida Laguna Verde. Uno specchio di acqua cristallina dal colore azzurro chiaro intensissimo, che risalta drammaticamente sulla scura terra lavica che la circonda.
Presto vi proporremo un itinerario indimenticabile anche su questa spettacolare regione della Bolivia.
Dopo circa 42 km da San Pedro si lascia sulla sinistra la strada che porta verso il confine con la Bolivia, che dista solo circa cinque chilometri, e si prosegue in direzione del Passo Jama, il passo al confine con l’Argentina. Ci troviamo in questo tratto a circa 4.800 metri di altezza.
I cespugli gialli e le lagune azzurre
Tra coni di vulcano grandi e piccoli, in un terreno desertico dalle tonalità del marrone, si giunge al Salar Aguas Calientes. Una laguna che costeggia la strada principale, presentando in primo piano un lago dalle tonalità verde scuro e, più in lontananza, altri due bacini principali dall’acqua turchese. Il Salar è bordato da bianche chiazze di neve e ghiaccio. Tutto intorno risaltano i gialli cespugli che punteggiano anche qui tutto l’altipiano.
Proseguendo in direzione Argentina si incontra a poca distanza il Salar de Quisquiro, una vasta area umida, imbiancata anch’essa da neve e ghiaccio, attraversata da molti rivoli, dove è facile incontrare uccelli di varie specie, nascosti tra i cespugli, spettinati e sbattuti da violente raffiche di vento. Ancora una volta il forte contrasto di colori, dal marrone al giallo, dal bianco all’azzurro, formano uno splendido paesaggio che incanta. A questo punto il confine con l’Argentina dista solo 25 chilometri circa.
Dove la terra bolle
Un’altra escursione da San Pedro è quella diretta alla zona geotermale di El Tatio. Lasciando il paese si deve puntare in direzione nord imboccando la B-45, una strada in terra, ma molto ampia e ben tenuta. Lungo il percorso non manca qualche piccolo guado, ma l’acqua che scorre in questi minuti torrenti solitamente non è molta e si passa con facilità. La salita in questa direzione non è particolarmente ripida e si può viaggiare con una buona andatura.

Il paesaggio è sempre straordinario. Le formazioni rocciose che fiancheggiano la strada continuano a mutare il loro colore: dal grigio scuro tipicamente lavico, al marrone chiaro, fino al rosso più acceso. Il tutto solcato da lunghe spaccature nel terreno, che in alcuni casi fanno pensare a corsi d’acqua ormai aridi, mentre in altri sembrano vere e proprie lacerazioni nel terreno, forse indotte da violenti movimenti sismici.
Lasciando alla nostra destra il cono del Licancabur si sale fino a 3.500 metri, dove si incontrano le Termas de Puritama. Sono sorgenti termali con pozze d’acqua a 33,5 gradi (www.termasdepuritama.cl/), che contengono in particolare cloro, solfati, magnesio, sodio, potassio, litio, calcio e boro. Sembra siano particolarmente adatte per stimolare il sistema circolatorio, quello digestivo, e per il ringiovanimento della pelle. Sono previsti periodi di chiusura, quindi è indispensabile verificare la stagionalità per evitare di arrivare qui inutilmente.
Continuando a salire si supera quota 4.000 metri. Qui la strada diventa pianeggiante e si entra in una valle, che via via si stringe sempre più.
Sul culmine di un colle si arriva al centro visitatori di El Tatio: una conca termale con numerose sorgenti di acqua calda, ben visibili per i loro pennacchi di vapore acqueo che corrono paralleli al terreno per l’intenso vento che spazza la spianata. In quest’area si contano più di 80 geyser.
Solitamente le gite organizzate dai tour operator della zona arrivano qui nelle primissime ore del mattino, quando l’aria gelida fa condensare con maggior risalto le colonne di vapore che si alzano dal suolo. In realtà la zona conserva la sua bellezza anche con la piena luce del sole, con alcuni vantaggi non trascurabili: si incontrano solo poche persone e, soprattutto, si evita di congelare. Nelle ore centrali della giornata il sole porta la temperatura solo pochi gradi sopra lo zero, ma questo è comunque sufficiente per rendere più gradevole la permanenza in quest’area, anch’essa battuta dal solito vento gelido.
I geyser di questa zona non sono particolarmente grandi, e le loro eruzioni non raggiungono altezze significative, ma sono incastonati in un paesaggio che li circonda particolarmente affascinante. Il pianoro su cui si trovano è sbiancato dal sale e dal calcare, che si staglia nettamente dal verde di una modesta vegetazione che sale fin sulla base delle montagne che circondano la valle.
Colori ancor più vivaci si trovano nelle pozze d’acqua create dai geyser, dove si vedono concrezioni colorate dal giallo intenso al verde, dall’arancione al rosso ruggine, dovute alle particolari sostanze che sgorgano in superficie e alla contaminazione di specifici batteri e microrganismi.
Per i più coraggiosi è anche possibile fare un bagno in una pozza di acqua termale appositamente predisposta allo scopo. La fredda temperatura esterna e l’immancabile vento rendono però particolarmente sofferto l’ingresso nella vasca, e soprattutto l’uscita.
Se vi appassiona viaggiare negli splendidi territori desertici del Sudamerica, a stretto contatto con la natura, leggete anche l’articolo che presenta un itinerario di viaggio nel nordovest dell’Argentina.
Per maggiori informazioni nella preparazione del vostro viaggio in auto, non solo nella zona di San Pedro de Atacama, ma anche nel resto del Cile settentrionale, potete consultare l’ebook che vedete qui a lato: Alla scoperta del Cile del Nord in auto.
Franco Folino