
L’Africa offre moltissime opportunità a chi vuole esplorarla in auto. Purtroppo però molte circostanze contingenti, tra cui guerre, epidemie e terrorismo limitano notevolmente la possibilità di spostarsi in autonomia in questo continente.
Iniziamo quindi proponendovi un itinerario di viaggio da percorrere in auto in uno dei paesi più accoglienti e “occidentali” dell’Africa: la Namibia.
La Namibia
Come si sa l’Africa è la culla dell’umanità e anche la Namibia ha dato il suo contributo allo sviluppo della nostra specie ospitando l’uomo già oltre dieci milioni di anni fa.
I primi europei ad arrivare in questo paese sono stati i portoghesi, verso la fine del XV secolo, ma dal 1800 sono stati i tedeschi a stabilirsi in Namibia e a darle quell’impronta che conserva ancor’oggi.
Sotto l’amministrazione coloniale tedesca il paese si è sviluppato economicamente, in particolare grazie alle miniere di diamanti che sono state scoperte sul suo territorio.
Agli inizi del 1900 le forze armate sudafricane entrano in Namibia mettendo fine al dominio tedesco. Le vicende che seguono fanno parte della storia moderna dell’Africa meridionale, con un forte legame con il confinante Sudafrica.
Le prime elezioni libere della Namibia sono state indette nel 1989 e l’anno seguente è stata promulgata la Costituzione.
Uno dei siti web di riferimento per informazioni sulla Namibia è quello del Namibia Tourism Board.
Windhoek
La capitale della Namibia è Windhoek, una città vivace dall’aspetto europeo, ma in cui non mancano i sobborghi più poveri, abitati prevalentemente dalla gente di colore. Nel complesso la sua popolazione sfiora i due milioni.
Windhoek è il punto di arrivo per il viaggiatore, grazie al suo aeroporto internazionale situato a poco meno di 50 km dal centro abitato. Questo è il principale scalo della Namibia, ma ci sono altri piccoli aeroporti alternativi. Il più importante è quello di Walvis Bay, più a ovest, sulla costa.
I voli diretti dall’Europa sono pochissimi, solitamente è necessario almeno uno scalo in Sudafrica, a Istanbul o nei paesi arabi.
Nella capitale è possibile trovare una vasta scelta di alberghi. Nel resto del paese si trovano splendide strutture, dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, perfettamente inserite nella natura. Potete fare qualche ricerca nel sito web di Holidu, un motore che vi propone Hotel e anche case vacanza.
Purtroppo però le camere non sono molte, quindi le prenotazioni vanno fatte con largo anticipo. Mai come in questo caso vale il detto “Chi prima arriva meglio alloggia”.
Luoghi imperdibili
Tutto il paese merita di essere visitato, per i molti aspetti unici che caratterizzano le differenti regioni del paese. Esistono però tre mete principali, imperdibili, che abbiamo inserito nel nostro viaggio in auto in Namibia: il deserto del Namib, il parco di Etosha e la Skeleton Coast.
Il primo è uno spettacolare deserto di sabbia rossa che arriva fin sulla riva del mare. Estendendosi da nord a sud per circa 2.000 km rappresenta una sconfinata area desertica, di grande fascino e un paradiso per chi si vuole addentrare, per quanto possibile, nel suo interno.
Il secondo è il parco nazionale più importante della Namibia con una superficie di oltre 22.000 km2. Questo è il posto ideale per chi vuole osservare gli animali selvatici, immergersi nella realtà della loro vita
Infine la Skeleton Coast, un luogo spesso trascurato dai viaggiatori perché considerato monotono, ma che racchiude un fascino incredibile. Chilometri e chilometri di strada a ridosso del mare, sferzata dal vento e spesso coperta da una fitta coltre di nebbia, creata dalle correnti fredde che scorrono sull’oceano. A rendere difficile la guida in questa zona vi sono anche violente tempeste di sabbia, che possono accompagnarvi per decine di chilometri, rendendo la visibilità quasi nulla.
L’insidioso clima di questa zona è il responsabile dei numerosi naufragi che si sono verificati negli anni in questo tratto di costa. Molti relitti sono ancora visibili sulla spiaggia, alcuni sono ancora a contatto con il mare, altri sono più all’interno, quasi completamente coperti dalla sabbia.
Forse sono queste condizioni ostili a tenere lontano i viaggiatori, ma la suggestione che questi luoghi trasmettono è di pura avventura ai confini del mondo. Nel pieno della natura, in una delle sue espressioni più pure, a contatto con elementi come mare, vento, sole e sabbia.
Nel video che vedete di seguito potrete ammirare solo alcune delle molte cosa che si possono vedere seguendo il nostro itinerario.
Viaggio in auto in Namibia: la scelta dell’auto e le condizioni di guida
In Namibia sono disponibili numerose agenzie di viaggio che organizzano escursioni in ogni parte del paese. Fortunatamente esistono anche molte agenzie di noleggio auto che propongono ottime vetture. Come regola generale è comunque preferibile rivolgersi alle maggiori compagnie di noleggio internazionali, disponibili all’aeroporto di Windhoek, perché solitamente forniscono auto in migliori condizioni, con minor chilometraggio e sempre ben controllate dal punto di vista tecnico.
Se volete avere sottomano una semplice e rapida guida che vi permette di affrontare il noleggio di un’auto senza il timore di fare errori e avere poi sgraditi imprevisti, leggete il nostro breve articolo “Le 12 regole per noleggiare un’auto senza sorprese“.
Per viaggiare in sicurezza è indispensabile noleggiare una vettura a trazione integrale. Non solo per avventurarsi tra le dune del deserto, lì ove possibile, ma anche per affrontare indenni i frequenti tratti sabbiosi che si possono incontrare.

La maggior parte delle piste che congiungono i centri principali sono però tenute in ottime condizioni e consentono di mantenere un’andatura abbastanza sostenuta.
Fate attenzione a sigillare bene il vostro bagaglio, perché la polvere che si alza viaggiando su queste strade sterrate è moltissima e dopo centinaia di chilometri percorsi la troverete ovunque, fuori e dentro l’auto.
I cassoni posteriori, spesso presenti nei fuoristrada noleggiati, sono quindi del tutto inutilizzabili per trasportare il bagaglio. Anche quelli carenati non sono sufficientemente sigillati e la polvere entra con estrema facilità.
Per ovviare a questo problema vi consiglio di chiudere il vostro bagaglio in grossi sacchi di plastica da chiudere accuratamente.
Oltre ai più comuni fuoristrada vengono anche noleggiate auto attrezzate con tende da campeggio “a scomparsa” poste sul tetto. È una soluzione fantastica per vivere nel pieno della natura, ma va ricordato che ci si trova in un territorio selvaggio, dove gli animali circolano liberamente. Serve quindi molta prudenza.
Uno dei principali pericoli che si corrono percorrendo le vie della Namibia è quello di trovarsi di fronte qualche animale che attraversa la strada. Fate molta attenzione, tenendo lo sguardo non solo sulla carreggiata, ma anche ai lati, in particolare se viaggiate nelle ore serali.
Nei primi chilometri di guida dovrete adattarvi alla guida a sinistra, retaggio di una breve ma significativa presenza dei britannici in questi luoghi. Particolare attenzione va posta nelle città, dove il traffico è più intenso, specialmente agli incroci e quando si imboccano strade strette.
Non è difficile trovare buone mappe cartacee, ma con un navigatore ben aggiornato sarete sicuri di non perdere nessun bivio. Vista la limitata estensione del viaggio è sufficiente scaricare anche le sole mappe di Google Maps, per poterle utilizzare in modalità offline. Così sarete sicuri di sapere sempre con precisione dove vi trovate.
Apprezzata, ma non del tutto indispensabile, una seconda ruota di scorta.
Le stazioni di servizio sono frequenti, quindi non si rischia di rimanere a secco. Comunque, non aspettate di essere in riserva prima di fare rifornimento.
Per guidare in Namibia sarebbe sufficiente la patente italiana, ma le agenzie di noleggio richiedono la patente internazionale, sia nel modello Convenzione di Vienna 1968, sia in quello Ginevra 1949.
Per entrare nel paese è necessario il passaporto, con una validità residua di almeno sei mesi a partire dalla data di rientro. Non è necessario invece il visto d’ingresso per permanenze nel Paese fino a 90 giorni.
Foto, video ed esplorazioni
Ovviamente partirete da casa con una buona attrezzatura per la fotografia e le riprese video. I teleobbiettivi sono indispensabili e più sono potenti meglio è. Qui non ci sono problemi di luce, quindi anche quelli più economici vanno bene. Fate però attenzione, perché se sono troppo spinti richiedono un treppiede e quindi la mobilità ne risente e in un ambiente dove bisogna essere sempre pronti a cogliere momenti sfuggenti può complicare le cose.
Le telecamere, anche quelle più economiche, hanno il vantaggio di avere degli zoom molto potenti e di essere molto maneggevoli. Evitate però accuratamente di utilizzare gli zoom digitali che sgranano in modo consistente le immagini.
Io vi raccomando portare con voi anche un buon cannocchiale, indispensabile per guardare gli animali a debita distanza. Non scegliete però ingrandimenti troppo spinti perché, come dicevo prima per i teleobbiettivi fotografici, sono molto sensibili ai movimenti e non è facile usarli a mano libera.
Viaggio in auto in Namibia: il periodo migliore
Anche se ci troviamo in Africa e ci si attenderebbe un clima torrido, la temperatura in Namibia è sempre gradevole. L’unico aspetto meteorologico da considerare, variabile nel corso dell’anno, sono le piogge. Il periodo maggiormente piovoso va da dicembre a marzo. In questi mesi l’abbondanza di acqua da un lato è positiva, perché rende più facile avvistare gli animali, ma dall’altro può creare difficoltà negli spostamenti, rendendo le strade impraticabili. Si possono verificare infatti improvvisi allagamenti, dovuti a torrenti ingrossati che incrociano le strade o ai successivi danni causati alla carreggiata. In questi mesi la temperatura media diurna varia tra i 29 e i 32 gradi, mentre di notte si posiziona tra i 16 e i 18 gradi.
Nei mesi dell’inverno australe, da giugno a settembre, si viaggia senza difficoltà, ma per vedere più animali è necessario avvicinarsi alle pozze dove si recano ad abbeverarsi. In questo periodo le temperature sono molto gradevoli. Di giorno si aggirano tra i 20-23 gradi e di notte solitamente non scendono sotto i 5-6 gradi.
Inizia il viaggio
L’itinerario che vi vogliamo proporre copre una piccola parte del paese, ma vi porta a scoprire due regioni di grande fascino: il deserto del Namib e la Skeleton Coast. È un percorso che inizia da Windhoek, nell’interno, e termina dopo circa 1.000 km a Torra Bay, sulla costa.
Le strade che si percorrono sono quasi tutte in sterrato. Qualche strada asfaltata si percorre solo nelle città e lungo le grandi direttrici che attraversano il paese.
Per non farvi abituare troppo all’asfalto e per entrare subito nel clima degli sterrati namibiani la prima tappa del nostro viaggio inizia imboccando la C 26 in direzione sudovest. Lasciata la tangenziale che circonda la capitale vi aspettano solo una decina di chilometri su asfalto, poi vi troverete quasi improvvisamente nel bel mezzo di un territorio desertico.
La larga strada sterrata scorre tra basse colline punteggiate da cespugli e qualche piccolo albero. A circa 30 km dallo svincolo della tangenziale di Windhoek si arriva a un bivio. Qui si deve tenere la sinistra e proseguire sulla C 26. La superficie della strada è solitamente in buone condizioni, ma fate attenzione quando incrociate altri veicoli, perché i sassi che si possono alzare potrebbero danneggiarvi il parabrezza. Tenetevi quindi il più possibile lontani dagli altri mezzi e riducete la velocità.
Viaggio in auto in Namibia: i primi avvistamenti di animali
Nei mesi piovosi questa regione può presentarsi particolarmente verdeggiante, mentre nei mesi più secchi solo gli alberi e qualche arbusto riescono a mantenere le foglie. I lunghi rettilinei incrociano anche qualche fiume, più o meno grande, secco per la maggior parte dell’anno. A volte si attraversa passando su ponti in cemento altre volte i ponti non ci sono e si deve passare sul letto del torrente.
Di tanto in tanto si incontra qualche fattoria e, con un po’ di fortuna, si possono avvistare i primi animali. In genere quelli più diffusi sono l’orice e il kudu, specie che vivono in branchi e pascolano cercando qualche foglia commestibile sui pochi cespugli sparsi qua e là sul terreno. I primi sono caratterizzati da lunghe corna dritte e un muso con fasce nere. Il kudu ha lunghe corna a spirale e ampie orecchie sempre ben aperte, pronte a percepire il benché minimo rumore dei predatori, sempre in agguato. In effetti il kudu è posto molto in basso nella catena alimentare di questa regione e anche a voi capiterà certamente di assaggiare un gustoso spezzatino fatto con la sua carne.
A circa 100 km dallo svincolo della tangenziale di Windhoek si arriva a un altro bivio. Qui dovete imboccare sulla sinistra la D 1265. Mantenetevi sul tracciato principale, proseguendo in direzione sud.
Vedrete via via avvicinarsi dei bassi rilievi montuosi, sia a destra, sia a sinistra, e noterete formazioni rocciose che cominciano a emergere dal terreno desertico.
Viaggio in auto in Namibia: incrociando torrenti in secca …o in piena
Ancora 40 km e dopo un lungo curvone sulla destra ci si infila in una piccola valle dove scorre, si fa per dire, un minuscolo torrente.
A 154 km dalla tangenziale di Windhoek si arriva ad un altro incrocio, a Nauchas, un minuscolo borgo con alcune baracche e poche case. Qui va mantenuta la direzione sud, proseguendo su quella che è diventata la D 1261.

La strada diventa un po’ più stretta ma il fondo è sempre ben consolidato. Guardando verso la direzione di marcia si vedono in lontananza altri rilevi montuosi che si avvicinano rapidamente. A circa 29 km da Nauchas si arriva ad un incrocio con la D 1274 e si deve proseguire in direzione sud. Da qui la strada si infila in un’altra valle e prosegue con ampie curve, seguendo le anse di un piccolo torrente che si deve attraversare più volte. Fate attenzione se viaggiate nella stagione delle piogge, perché in questa zona l’acqua scende copiosamente dalle pendici dei rilievi posti ai lati del torrente e lo fa ingrossare molto rapidamente.
Da qui il terreno diventa roccioso e la visuale è circoscritta da bassi rilevi in mezzo ai quali si snoda la strada, assecondando i dislivelli naturali. I lunghi rettilinei lasciano spazio ad ampie curve, fino a quando, quasi improvvisamente, si imbocca una vallata più ampia. Qui il terreno comincia già a farsi rossiccio, segno che non siamo lontani dalla nostra prima destinazione. A circa 41 km dal bivio con la D 1274 si esce dall’ultima valle e si arriva all’incrocio con la C 14, dove si deve girare a sinistra.
Viaggio in auto in Namibia: l’arrivo a Sesriem
Percorso poco meno di un chilometro fate attenzione, perché bisogna imboccare la piccola strada in terra che si vede sulla destra. Va percorsa per circa 10 km, fino al suo sbocco sulla C 19. Qui si svolta a sinistra e viaggiando attorno a piccoli rilievi rocciosi e spianate di terra rossa si arriva al bivio con la B -826. Da qui altri 12 km di pista in terra portano alla fine di questa tappa, a Sesriem.
Il piccolo nucleo di case di Sesriem rappresenta la porta di ingresso al deserto del Namib. Qui si trova l’ingresso della strada principale che porta al suo interno, tra le sue dune di sabbia rossa.
A Sesriem e nei suoi dintorni si trovano diversi alloggi dove è possibile pernottare.
Una struttura che vi consiglio per l’ottimo rapporto qualità/prezzo è il Namib Desert Lodge. È situato a circa 25 Km dall’imbocco della C 19, offre comode abitazioni distribuite su piccoli bungalow e ha, cosa da non sottovalutare, una discreta cucina. Nonostante il terreno sia particolarmente brullo e desertico qui si può comunque avvistare qualche animale. Nelle vicinanze del lodge è situata anche una piccola pozza d’acqua, dove con il calare del sole si avvicinano gli animali per abbeverarsi. È certamente poca cosa rispetto a quello che si può vedere nei parchi come Etosha, ma come primo approccio alla Namibia selvaggia non è male.
Altre opzioni per il pernottamento in zona, nelle vicinanze del cancello di ingresso al parco, sono il lussuoso Sossusvlei Lodge e il più spartano Sossus Oasis Camp Site.
Viaggio in auto in Namibia: l’accesso al Namib
Pur nella sua vastità, il deserto del Namib è accessibile solo in minima parte. Per percorrere alcune strade è necessario acquistare un permesso di transito emesso dal Ministry of Environment & Tourism, presso gli uffici di Swakopmund o Windhoek.
La principale porta d’ingresso al parco e quella situata a Sesriem. Qui si trova qualche alloggio e la biglietteria, dove è possibile acquistare il permesso che concede l’accesso alla pista che si inoltra nel cuore del Namib. Negli uffici vi potrete informare con precisione sulle strade che è possibile percorrere all’interno del parco, gli orari di apertura e chiusura e su quali dune si può salire (a piedi). I più avventurosi e disposti a sopportare qualche scomodità, possono pernottare nei campi tendati situati all’interno del deserto.
A Sesriem si trova anche una stazione di servizio dove poter fare il pieno. Verificate sempre le percorrenze previste e la quantità di carburante disponibile nel vostro serbatoio.
Da Sesriem la strada che si addentra nel deserto è lunga circa 66 km. I primi 61 km sono asfaltati, poi si prosegue su terra e sabbia. Proprio all’altezza del cambio di pavimentazione si trova un primo parcheggio. Un secondo parcheggio, con servizi igienici, è situato 4 km più avanti.
Prima di avventurarvi nel parco dovete fare rifornimento di viveri, e soprattutto bevande, nei piccoli negozietti che si trovano nelle stazioni di servizio di Sesriem o Solitaire.
Sulla sommità delle dune rosse
Appena si imbocca la strada che conduce all’interno del parco, il paesaggio appare ampio e le dune sono piuttosto distanti. La stretta fascia grigia disegnata dal nastro di asfalto contrasta con il terreno rossiccio del deserto circostante, dove la vegetazione è del tutto assente.
Pian piano le dune che si trovano alla destra della strada cominciano ad avvicinarsi e si mostrano in tutta la loro bellezza. Di tanto in tanto si nota qualche pista di servizio che si dirama dalla strada asfaltata, ma sono vietate al transito.

A ridosso delle dune compare poi una linea di vegetazione verde che sembra limitare la loro estensione verso la strada. Sono piccole piante che crescono ai limiti del piccolo torrente Tsauchab, che costeggia la strada, nonostante sia quasi perennemente in secca.
Proseguendo il percorso ci si accorge che le dune si avvicinano su ambo i lati, come se la valle su cui scorre la strada andasse via via restringendosi.
A circa 46 km da Sesriem si raggiunge il parcheggio della Duna 45. Qui è possibile lasciare l’auto e avventurarsi nella scalata di questo cumulo di sabbia modellato dal vento, per camminare la sua stretta cresta superiore e godere di una splendida vista del parco. Non è possibile salire su tutte le dune.
Scalare le dune
Si prosegue in un paesaggio quasi surreale, con il nastro di asfalto che prosegue dritto, affiancato ai lati da due strette fasce di deserto.
Dopo qualche chilometro la strada incrocia il torrente Tsauchab ma, essendo completamente secco, l’unico segno tangibile è qualche piccolo arbusto verde che compare sul terreno.
Raggiunta la fine della strada asfaltata si trova un parcheggio e ci si può muovere a piedi nei dintorni. La parte più suggestiva del parco però deve ancora arrivare.
Proseguendo su un fondo di terra e sabbia rossa ci si avvicina sempre più alle dune circostanti. Compaiono anche un numero considerevole di piccole acacie, merito delle acque del Tsauchab che scorrendo in profondità alimentano la scarsa vegetazione di questo luogo.
A tratti affiorano dalla superficie larghe chiazze di terreno compatto dal colore più chiaro. Sembrano strati di arenaria che fungono da base alla sabbia rossa del Namib. In quest’area si trovano altre dune che si possono scalare a piedi.
A circa 4 km dall’inizio dello sterrato si arriva al Deadvlei Parking, base di partenza per alcuni percorsi da fare a piedi e che portano verso le dune circostanti.
Da questo punto la strada prosegue ancora per circa 1,5 km, fino a raggiungere Sossusvlei, ma quest’ultimo tratto non è sempre aperto al pubblico.

Seguendo i percorsi consentiti si possono così scalare altre dune ed entrare nel cuore del deserto del Namib. Salendo sulle alte creste di sabbia si possono osservare splende viste che si aprono su una distesa di dune rosse.
In alcuni punti si trovano alcuni suggestivi alberi rinsecchiti che sembrano essere stati sopraffatti dal deserto circostante. Creano delle immagini molto suggestive, alzandosi da un terreno biancastro e stagliandosi sul rosso delle dune.
Periodicamente, a seconda della stagione, nella spianata di Sossusvlei compaiono delle pozze d’acqua.

I colori del tramonto
Visto il colore del deserto, è evidente che le ore più belle per visitarlo sono quelle dell’alba e del tramonto. Momenti nei quali il rosso della sabbia viene ancor più enfatizzato dai raggi del sole sull’orizzonte.
I percorsi da fare sono molti e conducono ad angoli del parco sempre diversi e suggestivi. Considerate però che la salita alle dune è piuttosto faticosa, sia perché sono ripide, sia perché si cammina sprofondando sulla sabbia. Gestite bene le vostre risorse fisiche e idratatevi adeguatamente. Le dune più famose da visitare nella zona sono quelle di Elim e quelle che circondano l’Hidden Vlei.
Qui si conclude la prima visita al deserto del Namib, ma esiste un altro punto di accesso a questo parco, dall’abitato di Gobabeb, di cui vi parleremo più avanti.
Per uscire dal deserto va ripetuta a ritroso la strada verso Sesriem.
Il Sesriem Canyon
Dirigendosi verso sud da Sesriem per circa 4 km si arriva al parcheggio del Sesriem Canyon, una stretta gola lunga poco più di un chilometro, creata dall’erosione delle acque del torrente Tsauchab su un tratto di roccia sedimentaria più compatta. La sua profondità massima è di circa 30 metri e la sua base è quasi sempre percorribile a piedi, perché l’acqua lo invade solo per brevissimi periodi durante l’anno.
È un luogo dove fare una breve passeggiata, camminando tra le pareti del canyon levigate dall’acqua.
Nelle vicinanze del canyon si trova il Sossus Dune Lodge, mentre più a sud, a circa 22 km da Sesriem c’è il Le Mirage Resort & Spa, un’oasi di lusso in pieno deserto.
Viaggio in auto in Namibia: verso la costa
La durata della vostra permanenza nella zona può variare a seconda dell’interesse che avete nei confronti delle dune del Namib. Gli alloggi in zona non mancano, ma ricordate che è indispensabile prenotare con buon anticipo.
La nostra prossima tappa ci porta a fiancheggiare ancora per molti chilometri il deserto, fino a Walvis Bay.
Partendo da Sesriem si deve tornare sulla C 19, puntare verso nord e raggiungere nuovamente Solitaire (circa 83 km). Da qui si imbocca la C 14, sempre verso nord, una larghissima strada in terra che scorre con lunghissimi rettilinei su un terreno dalla bassa vegetazione, dove non è difficile vedere qualche mandria di onici al pascolo. Ai lati si alzano alcuni piccoli rilievi montuosi e la strada si trova a poco più di 1.000 metri di altezza sul livello del mare. Il fondo stradale è solitamente in buone condizioni e si può mantenere un’andatura adeguata. Tenete però sempre ben d’occhio gli animali, perché possono essere velocissimi e imprevedibili nei loro spostamenti e attraversare la strada in qualsiasi momento.
Nonostante i lunghi e monotoni rettilinei la strada è piacevole da percorrere, i colori del terreno e dei rilievi cambiano in continuazione.
Viaggio in auto in Namibia: il passaggio sul Tropico del Capricorno
A circa 50 km da Sesriem si arriva ad un punto dove è impossibile non fermarsi: il passaggio del Tropico del Capricorno. Ve ne accorgerete perché c’è sempre qualche macchina ferma sul lato della strada. Forse dovrete attendere il vostro turno, ma pima o poi riuscirete a farvi una foto sul cartello scalcinato che indica il suo passaggio. In questo punto nel solstizio di dicembre il Sole si trova allo zenit e segna l’inizio dell’estate australe.

Da qui la strada si fa più sinuosa e dopo pochi chilometri si scende nella gola formata dal torrente Gaub, anch’esso quasi perennemente asciutto, percorrendo un ponte alto pochi metri. Poche curve riportano subito sull’altopiano soprastante.
Qui ritornano i lunghi rettilinei che puntano verso nord, attraversando un terreno dai colori che variano a seconda delle stagioni. Più verde nella stagione delle piogge, più brullo e ingiallito nei mesi senza precipitazioni.
Dopo circa 20 km, appena lasciato sulla sinistra il bivio con la C 26, si lascia il piatto territorio desertico e ci si infila tra una fitta serie di bassi rilievi rugosi dove la pista compie una serie di ampie curve.
Girando lentamente sulla sinistra la strada punta verso ovest e in breve si raggiunge il Kuiseb Pass, situato a poco meno di 900 metri di altitudine. Poco dopo il passo una brevissima stradina sulla destra porta a un viewpoint da cui la vista spazia sulla miriade di piccole colline circostanti.
Il Namib-Naukluft National Park
Ancora un paio di curve e si supera il ponte sul fiume Kuiseb, anch’esso quasi sempre arido. Essendo una zona con sorgenti di acqua, in questi dintorni si possono avvistare differenti animali.
In meno di dieci chilometri la strada riesce a emergere dal groviglio di piccole colline e sbocca in un ampio territorio desertico.
Ancora dieci chilometri e si rientra nel territorio del Namib-Naukluft National Park, il più grande parco nazionale della Namibia, che include lo stesso Namib. In questo tratto il territorio del parco è un vastissimo deserto, tagliato dalla larga strada sterrata che lo attraversa. Anche in questa zona il viaggio non è monotono e ci si lascia emozionare da questo spazio sconfinato e dal cielo azzurro che lo sovrasta.
A circa 22 km dal ponte sul Kuiseb si arriva a un incrocio. Prendendo la strada a sinistra si può raggiungere Gobabeb, un piccolo abitato ai piedi del Namib Desert. Dal bivio bisogna percorrere circa 65 km per raggiungerlo. In questo luogo sperduto si trova il Gobabeb Namib Research Institute, che si occupa di studiare l’ambiente del deserto e può anche ospitare per la notte un numero limitato di ospiti. Per percorrere la strada che lo raggiunge e accedere a questa parte del deserto è necessario acquistare un permesso.
Walvis Bay e Swakopmund
A 233 km da Sesriem la strada entra nel centro di Walvis Bay. Questa città è un importante porto commerciale della Namibia, ma non è una meta ideale di tappa. Per trovare una città più accogliente basta però percorrere solo altri 35 km verso nord, su una splendida strada asfaltata, e si arriva a Swakopmund.
Il suo centro abitato ha splendidi giardini curati e fa pensare a una località balneare. La spiaggia in alcuni punti è abbastanza larga e accogliente, ma le gelide acque dell’Oceano Atlantico e il forte vento che spesso spazza questa riva rendono la balneazione molto “complicata”.
Qui si possono trovare diversi buoni alloggi. La nostra scelta, per i l buon rapporto prezzo/qualità è per il Swakopmund Hotel and Entertainment Centre che sorge su un lato di un’ampia piazza del centro.
In città ci sono alcune banche dove potete cambiare un po’ di valuta. Un fondo in denaro contante è indispensabile per le piccole spese e per i rifornimenti di carburante, perché le stazioni di servizio non sempre dispongono di sistemi di pagamento elettronico.
I dintorni di Walvis Bay
Tornando a Walvis Bay, se avete ancora voglia di dune, potete fare un’ultima scalata sulla Duna 7, che si trova a metà strada tra la città e l’aeroporto, sulla D 1984. Dalla sua cresta si può osservare uno splendido panorama.
Altre due zone interessanti da visitare sono l’ampia laguna che si trova a sud della città e la costa verso sud, fino a Sandwich Harbour.

Per raggiungere queste mete va imboccato verso sud l’ampio viale Kovambo Nujomo che porta rapidamente a costeggiare l’ampia laguna che si trova a sud della città. La strada compie un’ampia ansa circondando enormi vasche per la raccolta del sale. Dove l’acqua è più bassa si possono osservare grandi colonie di fenicotteri rosa, tutti con in becco immerso alla ricerca di cibo.
Arrivata a poche decine di metri dal mare la strada si biforca. Andando verso destra si raggiunge Pelican Point, dove si possono ammirare non solo pellicani, ma anche una grande colonia di otarie.
In questa zona la strada in terra diventa sabbiosa e va posta molta attenzione per non rimanere bloccati.
Proseguendo invece verso sud si arriva ad una piccola area di parcheggio e, proseguendo ulteriormente, si imbocca la pista costiera che porta a Sandwich Harbour.
Viaggio in auto in Namibia: stretti tra dune e oceano
È uno dei luoghi più suggestivi della Namibia. La strada sabbiosa costeggia il mare a poche decine di metri di distanza. Dal lato opposto si alzano enormi dune di sabbia, troppo ripide per essere scalate in auto. Così l’avvertenza più importante per poter imboccare questa strada è quella di consultare la tabella delle maree. Infatti, se si percorre questa via mentre la marea sta iniziando a salire, si rischia di venire intrappolati dal mare e l’unica cosa da fare è lasciare l’auto semisommersa e ripararsi su qualche duna, in attesa della bassa marea.
Un’altra avvertenza è che per transitare su questa pista è necessario un permesso acquistabile sempre gli uffici del ministero per il turismo a Swakopmund. Dall’area di parcheggio vanno percorsi circa 24 km per raggiungere Sandwich Harbour. Se non vi sentite sicuri di percorrere questa strada per vostro conto, potete rivolgervi alle numerose agenzie autorizzate di Walvis Bay che organizzano gite non solo su questa stretta striscia di sabbia, ma anche sulle dune che la circondano. Anche se la sabbia non è rossa come nel Namib, in questa zona è possibile ammirare un’infinita splendida distesa di alte dune modellate dal vento.
Viaggio in auto in Namibia: verso la Skeleton Coast
Quest’ultima tappa di 310 km può essere coperta in un solo giorno, ma questo impedirebbe di godere con calma di questa regione e delle sue splendide bellezze naturali.
Meglio invece dividerla in almeno due frazioni, con una sosta intermedia a Cape Cross.
Considerate inoltre che da Swakopmund è possibile fare un’altra escursione in giornata che porta attraverso un territorio desertico, fino a raggiungere una piccola catena montuosa dai suggestivi colori. E’ qui che si trova anche la Moon Valley, una stretta breccia tra le montagne che si insinua in un terreno arido dalle tonalità della cenere.
Per arrivare in questa zona, dal centro città va imboccata la B2 fino al grande svincolo a quadrifoglio. Qui bisogna procedere verso sud sulla C 28 per circa 13 km e quindi voltare a sinistra sulla D 199, conosciuta come il Welwitschia Drive. Il nome deriva dalle piante di Welwitschia mirabilis che crescono in questa zona, una specie di agave dalle foglie meno succose e dall’aspetto un po’ appassito. In alcuni periodi dell’anno presenta delle splendide infiorescenze rossastre. Percorsi 18 km circa dal bivio si raggiunge la Moon Valley.
Viaggio in auto in Namibia: da Swakopmund a Torra Bay
Dal centro di Swakopmund bisogna imboccare la C 34 in direzione nord. La strada diventa in terra quando ancora non sono finite le case dell’abitato, ma la superficie è talmente “gommata” che quasi non ci si accorge della differenza. Il fondo è be consolidato ed è come viaggiare sull’asfalto.
La C 34 scorre sempre a poche centinai di metri al mare e a una decina di chilometri dal Swakopmund si possono vedere le grandi vasche di alcune saline, ancora in piena attività. Nelle pozze d’acqua circostanti si possono vedere con facilità delle colonie di fenicotteri rosa.
A circa 22 km dalle saline, nel pieno del deserto, si incontra la località turistica dal nome teutonico di Wlotzkasbaken. A vederla sembra un paesino abbandonato, ma in realtà di tanto in tanto va popolandosi, a seconda delle stagioni. Tutte le casette di legno del paese sono dotate di una piccola torre su cui si trova il serbatoio dell’acqua.
Altri 22 km verso nord e si arriva su uno dei più fotografati relitti della Skeleton Coast, quello della Zelia. L’imbarcazione è arenata su una secca e risulta così semisommersa dalle acque dell’oceano. La parte emergente è diventata una base di riposo per gli uccelli marittimi della zona. Tengono così sotto controllo i pesci che si avvicinano alla riva, ma soprattutto i pescatori che arrivano su questo tratto di spiaggia, nella speranza di rimediare un po’ di cibo con poca fatica.

Lo Zelia è solo uno dei numerosi relitti che si possono trovare su questo tratto di costa. La ragione di questa sinistrosità è legata alle condizioni climatiche di questa regione, caratterizzate da fitte nebbie, forti venti e alte onde. Le condizioni meteo subiscono inoltre brusche variazioni, prendendo alla sprovvista i naviganti incauti. I relitti che si vedono arenati in prossimità della spiaggia sono una piccola parte di quelli naufragati su questa costa. Una cospicua quantità giace sul fondo del mare.
Pensate a cosa succedeva nei tempi passati quando un’imbarcazione colava a picco in questo tratto di mare. L’equipaggio che fortunosamente sopravviveva al naufragio e riusciva a giungere a riva si trovava nel mezzo di uno sterminato deserto, senza acqua e viveri. Ecco perché gli skeletons ritrovati negli anni su questa costa non sono solo quelli delle imbarcazioni.
Viaggio in auto in Namibia: nebbia fitta e tempeste di sabbia
La nebbia e le tempeste di sabbia possono rendere difficile guidare su questa strada. La prima è meno frequente nei mesi che vanno da novembre a maggio, mentre le tempeste di sabbia non conoscono stagione. Siate prudenti se vi trovate immersi in una di esse perché potreste essere costretti a guidare per decine di chilometri con una visibilità di soli pochi metri.
Le stradine che dalla C 34 portano sulla spiaggia sono frequenti, di tanto in tanto potete esplorare quelle che vi ispirano maggiormente, scegliendo il posto che preferite per una pausa pranzo in riva al mare, vento e nebbia permettendo.
A circa 18 km dal relitto dello Zelia si raggiunge la piccola località di villeggiatura di Hentie’s Bay. Qu si trova qualche semplice albergo, qualche ristorante e, soprattutto, una stazione di servizio dove poter rabboccare il serbatoio. Anche questo abitato è quasi completamente abbandonato al di fuori dei periodi di ferie namibiani.
Un’immensa colonia di foche

Proseguendo verso nord per 52 km si arriva al bivio per la Cape Cross Seal Reserve, una tra le più grandi colonie di foche al mondo. Pe accedervi va pagato un biglietto di ingresso. Potrete così avvicinare questi animali che letteralmente coprono centinaia di metri di spiaggia e scogli. Sono a migliaia. La maggior parte riposa sulla sabbia, ma sono moltissime quelle che si destreggiano sulle alte onde dell’oceano, in un punto in cui, evidentemente, possono trovare cibo in abbondanza. Vi colpirà il rumore assordante che producono. Il loro verso riecheggia su tutta la spiaggia diventando assordante.
Nei pressi della riserva si trova il Cape Cross Lodge, una discreta opportunità di pernottmento per spezzare il viaggio e passare una notte nel mezzo del deserto, sulle rive dell’oceano.
Il Messum Crater
Da Cape Cross si può fare una interessante escursione verso quello che si pensa sia un cratere formato dall’impatto di un asteroide: il Messum Crater.
Per raggiungerlo si deve tornare sulla C 34 per circa 31 Km. A questo punto va imboccata una strada sulla sinistra, la D 2303. Si prosegue per altri 15 km circa e si imbocca la strada sterrata sulla destra che si infila nella valle creata dal Messum River. Sul letto secco di questo fiume si prosegue per circa 15 km prima di sboccare in quello che dovrebbe essere il cratere.

Questa strada è molto poco battuta e il suo tracciato si fa a volte incerto, per questo va percorsa con molta prudenza, evitando di restare bloccati sugli accumuli di sabbia creati dal vento o di forare su qualche roccia tagliente. Dal culmine di questi rilievi si gode una fantastica vista sulla costa e sul vastissimo deserto che la circonda.
Viaggio in auto in Namibia: sempre più a nord
Dal bivio con la D 2303, dopo aver percorso circa 44 km si raggiunge il cancello di ingresso nel parco della Skeleton Coast. Qui bisogna entrare nell’ufficio del parco, registrare il veicolo e gli occupanti nell’apposito registro e, solo se si pensa di pernottare all’interno del parco, pagare il corrispondente biglietto di ingresso.
Questo è l’Ugab Gate, si trova nei pressi dell’omonimo fiume ed è caratterizzato dai due grossi disegni di teschi, in stile “pirati”, che si trovano sulle porte del cancello. Qualche viaggiatore impressionabile potrebbe esserne intimidito.
Verificate gli orari di apertura di questo e degli altri cancelli del parco, per non restare chiusi fuori, o dentro.
Dall’Ugab Gate vanno percorsi altri 103 km per arrivare al bivio con la C 39. A questo punto avete tre opzioni per proseguire il vostro viaggio, tenendo conto di quanto vi piaccia viaggiare e restare in questa zona della Namibia e di come procede la vostra tabella di marcia.
Opzione uno: proseguire per altri 10 km e raggiungere Torra Bay.
Opzione due: proseguire per altri 57 km fino a Terrace Bay, il punto più a nord percorribile in auto.
In entrambi questi casi troverete a disposizione pochi alloggi, piuttosto spartani, da prenotare con largo anticipo. Uno di questi è il Terrace Bay Resort.
Opzione tre: la migliore se decidete di dirigervi verso il parco di Ethosha, voltare a destra sulla C 39 e proseguire per 39 km fino al cancello di uscita dal parco, lo Springbokwasser Gate.
Da qui vanno percorsi altri 100 km circa per arrivare nella zona degli alberghi di Twyfelfontein, sito famoso per le sue incisioni rupestri preistoriche, unico luogo nei paraggi dove pernottare in strutture accoglienti.
Qualsiasi sia l’opzione che preferite, verificate sempre con attenzione gli orari di chiusura dei cancelli del parco.
Tutto il resto della Namibia …e del Botswana.
La Namibia possiede molte altre zone interessanti da visitare. Il sud, con i suoi canyon, il parco di Etosha e il dito di Caprivi, una stretta lingua di terra posta a nordest, schiacciata tra Angola, Zambia e Botswana, che termina sulle Cascate Vittoria.
I chilometri che si possono percorrere sono molti, ma in base alla vostra disponibilità di tempo è certamente possibile fare una selezione dei luoghi che più vi ispirano.
Va ricordato infine che nel confinante Botswana si trova il meraviglioso delta dell’Okavango, una regione ricca di acqua e, come conseguenza, di animali. Un luogo molto selvaggio, ma un paradiso per gli appassionati del viaggio tra gli animali selvatici.
Se ti piace viaggiare in zone desertiche leggi anche l’articolo sull’Argentina e la sua Puna.
Franco Folino